La crisi del capitalismo e la sua deriva nel XXIesimo secolo. La venuta a Benevento di Padre Enzo Fortunato, collaboratore strettissimo di Papa Francesco e già direttore della Sala Stampa della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, ha innescato un fervido dibattito all’Università partendo dal suo libro “Processo a Francesco”, un collegamento lungo otto secoli fra il Poverello di Assisi e l’attuale Vicario di Cristo in quella opera impossibile di contrasto al potere dominante in tutte le sue forme.
Bergoglio come Francesco è forse una operazione “antistorica”; diversi i contesti, diversa la società nella quale i due si trovano a confrontarsi ma senza dubbio eguale il desiderio di non piegarsi allo status quo, l’esigenza di pensare un mondo nuovo in cui profitto e dominio non abbiano cittadinanza. E come il Patrono d’Italia anche Papa Francesco è testimone di un mondo in evoluzione di cui cerca di imprimerne il senso, non senza trovare opposizioni interne ed esterne, accusato di essere ambiguo circa la morale comune e dominante a proposito del conflitto in Ucraina, la figura di pontefice “terzomondista” che piccona un capitalismo morente ma che riproduce se stesso con forme di virulenza ancora più feroci e imprevedibili e che trova nel conflitto e nel sangue la sua intima ragione d’essere.