Aleggiava un’aura di mistero attorno alla venuta della delegazione Icomos, il Consiglio internazionale per i monumenti e i siti, vero e proprio braccio operativo e tecnico dell’Unesco per la vidimazione dei monumenti da annoverare nella prestigiosa “hall of fame” dei beni di pregio sparsi per il mondo. Benevento ha già Santa Sofia ma la volontà dell’Amministrazione Mastella è quella di aggiungere la Via Appia in concerto e l’Arco di Traiano a questa prestigiosa sequela.
A Palazzo Paolo V, in assoluto riserbo, l’incontro tra gli emissari dell’Icomos e il Comune di Benevento poi la passeggiata lungo Via Traiano e fino all’Arco. Nessuno però doveva sapere della presenza a Benevento di questi signori, men che meno la stampa, sebbene il loro arrivo fosse stato preannunciato dai giornali e prima ancora dallo stesso sindaco Mastella che invece indicava la data del 12 settembre.
Eppure, era stata ancorata alla massima segretezza la decisione stessa di ammettere l’arco come bene a tutela Unesco, qualcosa di astruso anche perchè la decisione sembrerebbe essere stata sostanzialmente presa con un lavoro certosino da parte di Comune, Soprintendenza e Ministero dei Beni Culturali. Bocche assolutamente cucite, quello che si è riusciti a sapere è che gli ospiti, capitanati da un funzionario australiano di origini croate proseguiranno in direzione di Buonalbergo e poi percorreranno la Regina Viarum fino a Brindisi.
Torneranno a Benevento il 19 settembre e questa volta si concentreranno su Santa Sofia e valuteranno lo stato di conservazione e altre situazioni, che chiameremmo “logistiche” nella buffer zone. Ad accompagnare gli illustri ospiti il Soprintendente ai Beni Archeologici e Paesaggistici Gennaro Leva
