Sabato sera l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, ha proposto il suggestivo e sorprendente spettacolo “Per Grazia Ricevuta”, Tableaux vivants dedicati ai capolavori pittorici di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571 – 1610), interpretati dalla compagnia Teatri 35 Tableau Vivant.
Un’esperienza, per molti, nuova, un genere di spettacolo singolare, oggi raro, ma dalle origini devozionali antichissime, che si differenzia, ma nemmeno troppo, in fondo, dato l’importante ruolo che la musica in esso assume, dal resto del Cartellone Musicale e Artistico 2023, proposto da Accademia di Santa Sofia, sempre in collaborazione con Università degli Studi del Sannio e Conservatorio di Benevento, sotto la direzione artistica di Marcella Parziale e Filippo Zigante, e con la consulenza scientifica di Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
Nella performance di sabato, i tableaux vivants, o quadri viventi, dei Teatri35, hanno visto in scena i tre bravissimi e precisissimi attori, Gaetano Coccia, Francesco Ottavio De Santis e Antonella Parrella, che, di quadro in quadro, o meglio di capolavoro in capolavoro, mutando e ricreando continuamente vesti, accessori, ruoli e posizioni, come in una danza senza fine, inserita in un gioco infinito di luci e ombre, si sono magicamente trasformati, di fronte ai nostri occhi, in alcune delle opere più famose della storia dell’arte, incarnando vicendevolmente, corpi e volti dei personaggi, oggetti e parti della scenografia.
Con l’ausilio di riferimenti indicati nel programma di sala e persino di un QR code che rimandava alle opere originali del Caravaggio, oggetto delle interpretazioni, gli spettatori hanno potuto osservare i segreti e la minuziosa complessità della costruzione di ogni scena, frutto dimostrato di un lungo studio, appassionato e maniacale, e arrivare infine, a vivere le forti emozioni provocate dalla improvvisa, reale tridimensionalità e vivente incarnazione della potenza drammatica delle immagini caravaggesche.
E così, un ingranaggio perfetto, fatto di corpi, drappi, musica e oggetti, inserito in una vera e propria partitura multisensoriale, ci ha trasportati per una sera, fuori dal tempo, nel mondo teatralizzato, estatico e carnale, di Caravaggio. In una sequenza ipnotica, sempre più magnetica, continuamente in bilico tra misticismo e umana crudeltà, abbiamo visto prendere vita una quindicina di tele, una più celebre dell’altra: Adorazione dei pastori (Natività, Madonna del parto), San Matteo e l’Angelo, Crocifissione di San Pietro, Martirio di Sant’Orsola (Sant’Orsola sconfitta dal tiranno, Martirio di una santa), Resurrezione di Lazzaro, Decollazione del Battista, Giuditta decapita Oloferne (Giuditta e Oloferne), Crocifissione di Sant’Andrea, San Giovanni Battista, Maddalena in Estasi, Salomé con la testa del Battista, Madonna di Loreto (Madonna dei Pellegrini), San Francesco in Estasi. Immancabile il Canestro di Frutta (Canestro, Cesto di frutta). E per ultima, il Ritratto di Caravaggio, di Ottavio Leoni.
Le musiche che hanno guidato la performance degli attori, erano di: Tchaicovsky, Adagio Molto for Harp & String Quartet; Mozart, Requiem, Introitus – Requiem aeternam, Kyrie, Lacrimosa dies illa, Sequenz – Dies irae; Albinoni, Adagio in G Minor; e Sibelius, Valse Triste.
L’atmosfera sacrale, creata dagli attori, così perfettamente immedesimati e immersi nel flusso emotivo tra opera e musica, ha portato gli attoniti spettatori a una commossa partecipazione e a un rispettoso silenzio, rotto soltanto in certi punti da incontenibili applausi, subito interrotti per la performane successiva, fino ad arrivare all’apice conclusivo della sequenza artistica che ha finalmente liberato il pubblico, permettendogli di sfogare la forte carica di emozione in fragorosi applausi e nei numerosi Bravi agli interpreti.
Come preludio al concerto abbiamo assistito a un piacevole intervento dal titolo “A spasso con Ciro cento milioni di anni fa”, dedicato, ovviamente, al cucciolo di dinosauro più famoso del mondo e ad alcune innovazioni tecnologiche utili all’approccio con una materia che appassiona anche i più piccoli. A incuriosirci e a invogliarci ad approfondire, i due esperti, Ornella Amore, paleontologa e docente Unisannio e Romano Fistola, architetto, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi “Federico II” di Napoli.
Dopo i consueti saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici dell’Accademia S.Sofia, Marcella Parziale ha ricordato il prossimo immancabile appuntamento, in cartellone al Sant’Agostino, previsto per Venerdì 5 Maggio alle ore 20:00, con il rinomato Quintetto di Fiati dei Berliner Philarmoniker. La Direttrice Artistica ha poi comunicato al pubblico che l’atteso concerto di Anna Tifu, previsto per sabato 27 Maggio, non avrà luogo, per sopraggiunti motivi personali dell’artista. Il concerto non andrà ovviamente perso, perché Accademia avrà l’onore di ospitare un altro importantissimo protagonista, anche lui giovane astro del violinismo internazionale. L’evento, infatti, sarà sostituito in cartellone, sabato 24 Giugno 2023, dal concerto del grandissimo virtuoso solista violinista Giuseppe Gibboni, talento acclamato in tutto il mondo, che colleziona premi e riconoscimenti ovunque, come il Premio Paganini 2021. Quarto italiano nella storia del prestigioso concorso, ha riportato il premio in Italia dopo 24 anni. Gibboni, la mattina dello stesso giorno, terrà anche una Masterclass, presso il Conservatorio di Benevento.