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GeoArt, la mostra di Stanzione racconta i geositi

GeoArt, la mostra di Stanzione racconta i geositi

12 Aprile 2023 | by Redazione Bn
GeoArt, la mostra di Stanzione racconta i geositi
Cultura
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Immagini nette, pulite e senza indugi, colgono il “segno”, tracciano, raccontano una storia fatta di luoghi e di paesaggi nei vari aspetti della natura, del tempo lontano ma presente che rasserena: c’è questo e tanto altro nella mostra fotografica dal titolo “GeoArt che aprirà i battenti il giorno 15 aprile fino al 25 aprile nello scenario suggestivo del Museo del Sannio a Benevento.

L’obiettivo dell’artista internazionale Michele Stanzione ha catturato la bellezza dei Geositi del Parco Regionale del Taburno-Camposauro. Un progetto realizzato su commissione dell’Ente Regionale impegnato a portare avanti la candidatura Unesco Global GeoPark.
18 siti fotografati, 100 cartelle a tiratura limitata con 9 prove d’autore uniche in bianco e nero che raccontano il rapporto complicato ed eterno tra uomo e natura. Il percorso ha inizio nel chiostro di S. Sofia si entra attraverso la prima porta, nella sala dei togati ora sala “Meomartini “ dove il visitatore verrà accolto da un’installazione che racconta la materia.

“Tutto – ha spiegato il presidente dell’Ente Parco Costantino Caturano – è curato nei minimi dettagli: una video art mostrerà ai visitatori come interagire con l’opera. Ci sono “scatti” di grande bellezza naturale che esaltano architetture e paesaggi presenti nell’area protetta, e con cui l’artista ha reso perfettamente riconoscibile il suo sguardo su questi luoghi che si apprestano a diventare patrimonio UNESCO. Il grande fotografo, Mario Giacomelli, diceva che ‘’la fotografia è una cosa semplice, a condizione di avere qualcosa da dire” e dietro le fotografie gioiose e al tempo stesso malinconiche di Michele Stanzione ci sono tante storie da poter scoprire”. C’è orgoglio nelle parole dell’artista che ha sottolineato: “quanto importante possa essere la fotografia per promuovere un territorio ricco di fascino come quello del Taburno-Camposauro. La mostra avrà lo scopo di affascinare, raccontare ma anche portare fuori le bellezze dell’area protetta. Invito le persone a partecipare per ammirare il patrimonio geomorfologico di cui spesso si è spettatore distratti. E’ arrivato il momento di fermarsi per osservare lo spettacolo che si staglia dinanzi ai nostri occhi. E la fotografia serve a questo: fermarsi e lasciarsi trascinare”.

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