Paolo Fresu, special guest d’eccezione, a Benevento, con l’Orchestra jazz del Conservatorio “N.Sala di Benevento” ospiti nella Stagione dell’Accademia di Santa Sofia. Giovedì 23 marzo, alle ore 19:00, all’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, l’Orchestra jazz del Conservatorio “N.Sala di Benevento” suonerà con il super ospite Paolo Fresu.
La direzione e gli arrangiamenti sono di Roberto Spadoni, chitarrista, compositore, e tanto altro, nonché docente di Composizione Jazz al Conservatorio di Benevento, e presso Siena Jazz University. L’evento rientra nella Stagione Concertistica 2023, proposta da Accademia di Santa Sofia, in sinergia con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio Statale di Musica “N.Sala” di Benevento. Kermesse che vede sempre Filippo Zigante e Marcella Parziale alla direzione artistica, e Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock, alla consulenza scientifica.
Il preludio al concerto dal titolo “Un arco tra classicità e modernità”, sarà curato proprio da Massimo Squillante, docente di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie, Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi Quantitativi (DEMM) di Unisannio.
Polo Fresu, trombettista jazz italiano più famoso al mondo, compositore, artista onnivoro e creativo, intellettuale eclettico, non avrebbe bisogno di presentazioni. Inizia a studiare la tromba a undici anni, mentre suona nella banda del suo paese, Berchidda (Sassari). Da allora non si ferma più, imponendosi a livello internazionale: registra più di centoventi album, si esibisce nei più importanti festival italiani e internazionali, insegna musica, riceve numerosissimi premi come miglior artista e miglior leader di gruppo, collabora con musicisti dalla più diversa formazione e provenienza collaborando a progetti misti di jazz, musica etnica, world music, musica contemporanea, musica leggera e musica antica.
Proprio a Berchidda nel 1988 fonda il festival Time in Jazz. Vive tra Bologna, Parigi e la Sardegna. Dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità artistica ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre. Sorprendente il lato letterario, con la pubblicazione di alcuni interessanti lavori editoriali e l’importante consegna delle Laurea Honoris Causa dell’Università Bicocca di Milano nonché quella musicale della nobile Berklee School of Music di New York.
Nelle collaborazioni coi più importati artisti internazionali, suona in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano come Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni, Giuseppe Battiston.
E poi la frequentazione del mondo teatrale anche come primo interprete grazie ai lavori prodotti dal Teatro Stabile di Bolzano fra i quali il grande successo della pièce “Tempo di Chet” oltre a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane oppure dell’elettronica.
E ancora, Musica per il Cinema (come la colonna sonora per l’ultimo film scritto e diretto da Ermanno Olmi, Torneranno i prati), e tanti “progetti speciali” e la piccola, grande, folle avventura che l’ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna. Non da meno anche il bel progetto dedicato invece al suo importante 60° compleanno, complice la Bologna che è ormai divenuta, al pari di Parigi, uno dei suoi luoghi di riferimento.
Non ultima l’importante serie di progetti dedicata a diversi aspetti del mondo “classico” tout-court che, grazie a lavori ad hoc, sta riservando belle sorprese con musicisti capaci di “guardare avanti” oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di promozione cha Paolo, dal 2010, sta portando avanti nei confronti di molti giovani rampanti dell’entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua etichetta Tǔk Music. Ma soprattutto Paolo Fresu “è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua magica terra di Sardegna, nella più preziosa e libera delle arti”.