Con il mattatore napoletano Peppe Barra, foltissimo pubblico e tutto esaurito per la Prima della Stagione Artistica 2022-2023 proposta ieri sera, da Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio Statale di Musica “N.Sala” di Benevento.
Inizia con un Auditorium Sant’Agostino gremito fino al massimo della sua capienza, che ha visto esauriti tutti i posti a sedere (e più di qualcuno, purtroppo, che, non avendo prenotato, acquistando biglietto o abbonamento, è rimasto fuori), la nuova ricchissima kermesse, frutto della collaborazione tra i tre Enti cittadini, che vede sempre Filippo Zigante e Marcella Parziale alla direzione artistica, e Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock, alla consulenza scientifica.
Per chi non vuole rischiare di perdersi i prossimi appuntamenti al Sant’Agostino ricordiamo che il costo del biglietto è di dieci euro (due euro per studenti Unisannio e Conservatorio). Mentre l’abbonamento scontato sarà ricalcolato sui prossimi spettacoli. Per acquisto biglietti, abbonamenti e prevendita: ALL NET SERVICE srl, Lungocalore Manfredi di Svevia, 25 – Benevento, Tel. 0824.42711 / WhatsApp 328.8336989, Acquisti online: https://www.i-ticket.it.
Assoluto protagonista dello spettacolo, andato in scena ieri, venerdì 18 novembre, uno straordinario Peppe Barra, voce e cuore di Napoli, impertinente, ironico e trascinante interprete della tradizione popolare napoletana e della cultura musicale/teatrale partenopea più poetica e carnale, che come un vero leone, nonostante una non perfetta condizione di salute dovuta ai mali di stagione, con generosa energia, garbo, simpatia e napoletana sfrontataggine, durante lo spettacolo, ha sfoderato tutto il suo navigato mestiere, un effervescente miscuglio di affascinante talento e smisurata maestria, incantando il pubblico di Benevento con una sua personalissima lettura del capolavoro “Pierino e il Lupo” di Sergei Prokofiev (1891 – 1953) il versatile ed eclettico pianista e compositore russo, figura di primo piano del modernismo musicale novecentesco, che riuscì a sintetizzare con originalità le conquiste della musica europea e lo spirito della tradizione russa.
La sua celeberrima favola in musica per voce recitante e orchestra, per questo concerto, è stata rielaborata e diretta dal M° Giorgio Mellone, appositamente per un organico di otto elementi, gli affiatati e bravissimi: Armand Priftuli – violino, Carmine Caniani – viola, Aurelio Bertucci – violoncello, Gianluigi Pennino – contrabbasso, Marco Salvio – flauto, Gaetano Falzarano – clarinetto, Fabio Marone – fagotto, Pasquale Benincasa – percussioni.
Mentre la narrazione era affidata alla voce recitante, iconica e inconfondibile di Peppe Barra, giullare virtuoso e camaleontico cantore della moderna napoletanità, cantastorie e maestro indiscusso della tradizione popolare, che al termine del concerto ha voluto regalare al pubblico di Benevento proprio alcuni brani tratti da “La Cantata dei pastori”, celebre composizione tradizionale campana, i bilico tra sacro e profano, poetica devozione e oscena trivialità, riscoperta ed elaborata nel 1972 quando entrò a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare, e portata poi al successo mondiale proprio da lui nei decenni successivi della sua sconfinata carriera. Il pubblico entusiasta saluta gli artisti con applausi scroscianti.
Dopo i consueti saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente Amici dell’Accademia S.Sofia, e di Marcella Parziale, il preludio allo spettacolo, ha visto protagonista proprio Gerardo Canfora – Rettore dell’Unisannio, con un interessante e accalorato intervento intitolato Umanesimo Digitale, un sintetico excursus dagli antichi egizi passando per Einstein, ai giorni nostri, su come le scoperte e le innovazioni tecnologiche debbano essere non rifiutate o demonizzate ma riconsiderate e poste, loro, al servizio dell’uomo, delle sue necessità e relazioni, e non il contrario con l’uomo asservito a merce e ai meccanismi del mercato digitale, in un processo educativo e formativo quanto più possibile precoce, completo e multidisciplinare che metta finalmente l’uomo al centro dello sviluppo tecnologico e non, viceversa, il guadagno o il vantaggio economico.
(Monica Carbini)