Con Peppe Barra, al via la Stagione Artistica 2022-2023 dell’Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio e il Conservatorio Statale di Musica “N.Sala” di Benevento. Una triplice collaborazione che sceglie tre luoghi d’elezione (Sant’Agostino, San Vittorino, e Santa Sofia), per un programma variegato dalle mille sfaccettature, sempre più ricco di nomi prestigiosi, incontri stimolanti e occasioni di arricchimento culturale, riflessione e divertimento. La direzione artistica come sempre è affidata a Filippo Zigante e Marcella Parziale, mentre alla consulenza scientifica ritroviamo Marcello Rotili, Massimo Squillante e Aglaia McClintock.
Si parte dunque Venerdì 18 novembre, alle ore 19:00, presso l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento, dove tutto è pronto per accogliere il primo imperdibile spettacolo della Stagione, il grande mattatore, Peppe Barra, voce e cuore di Napoli, interprete impertinente, ironico e trascinante della tradizione popolare napoletana e della cultura musicale/teatrale partenopea più poetica e carnale, che per l’occasione, regalerà al pubblico di Benevento una sua personalissima lettura del capolavoro per l’infanzia e non solo, “Pierino e il Lupo” di Sergei Prokofiev.
“Pierino e il lupo” infatti è una favola in musica per voce recitante e orchestra con testo e musica di Sergej Prokof’ev. Un racconto adatto a spettatori di ogni età, semplicissimo nella trama ma estremamente interessante nella forma musicale e nella struttura.
Narra la storia di un bambino – Pierino – che con l’aiuto di un uccellino e altri amici animali riesce a catturare un temibile lupo cattivo. Alla musica è affidato il compito di descrivere caratteri e azioni dei personaggi, ciascuno collegato a un tema musicale e a uno strumento particolare. Per l’occasione, l’opera, orchestrata e diretta da Giorgio Mellone, è stata rielaborata appositamente per un organico di otto elementi: Armand Priftuli – violino, Carmine Caniani – viola, Aurelio Bertucci – violoncello, Gianluigi Pennino – contrabbasso, Marco Salvio – flauto, Gaetano Falzarano – clarinetto, Fabio Marone – fagotto, Pasquale Benincasa – percussioni. Mentre la narrazione è affidata alla voce recitante, iconica e inconfondibile di Peppe Barra.
Ricordiamo qui alcune tappe della sconfinata carriera di Peppe Barra, eclettico, virtuoso e camaleontico, cantore della moderna napoletanità e giullare della tradizione popolare che, da anni, rivisita con estro e spirito innovativo, instancabile narratore/riscopritore di storie antiche e di favole immortali. Attore, musicista, cantante, cabarettista è, senza alcun dubbio, il più interessante artista contemporaneo che Napoli abbia regalato alla scena internazionale negli ultimi venti anni. Figlio d’arte, nato a Roma nel 1944, da genitori procidani cantanti e artisti del varietà, cresce, sulle tavole del palcoscenico tra Procida e Napoli, allevato a musica e teatro. Studia recitazione e lavora fin da subito in diverse compagnie. Successivamente entra a far parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Nella seconda metà degli anni settanta è protagonista della “Gatta Cenerentola”, l’opera teatrale di De Simone tratta da una fiaba del “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. La sua carriera continua poi con memorabili produzioni (Interpreta Sancho Panza nei frammenti teatrali del Don Chisciotte, diventato poi uno sceneggiato) e importanti incontri tra cui Gassmann, Scaparro, De Andrè, Benigni. Lavora anche molto con la madre, la grande Concetta Barra. Nel 2003 scrive con Massimo Andrei una fiaba in lingua italonapoletana intitolata Le vecchie vergini, e al teatro Trianon rappresenta “La Cantata dei pastori”, che resta uno dei suoi cavalli di battaglia. Il 24 marzo 2014 gli viene conferito dall’Università Federico II di Napoli il master Honoris Causa in Letteratura, scrittura e critica teatrale. Il preludio allo spettacolo di Peppe Barra, sarà un interessante intervento di Gerardo Canfora – Rettore Unisannio, intitolato Umanesimo Digitale.
(Monica Carbini)