Dopo due anni esatti di permanenza espositiva nella prestigiosa sede dell’Archivio di Stato di Benevento, la mostra su “Nicola Ciletti Artista della Fotografia” torna a San Giorgio la Molara, paese natale dell’Artista, nel quale trascorse molta parte della propria vita artistica e politica. Del Comune sannita fu anche sindaco due volte, la prima nel 1943 e poi dal 1946 al 1951.
Di questa esposizione, inaugurata dalla stessa prof.ssa Imperia Ciletti, figlia dell’Artista, e che si è protratta dall’ottobre 2020 fino oggi, va ringraziata l’Associazione “Archivio Nicola Ciletti”, oggi presieduta dal nipote dell’Artista, Arch. Alessandro Iazeolla, e l’Archivio di Stato di Benevento, diretto fino allo scorso mese di luglio dal dott. Fiorentino Alaia, il quale, con grande sensibilità e disponibilità, ha favorito in tutti i modi l’evento inaugurativo e la permanenza delle opere in una delle più prestigiose sedi storiche di Benevento, pubblicizzandone la presenza e l’importanza sul sito del MIC e sulla stampa locale e nazionale. Grande sensibilità ed entusiasmo per questa iniziativa ha mostrato anche l’attuale Direttore dott.ssa Maria Amicarelli.
L’Associazione “Archivio Nicola Ciletti” (www.nicolaciletti.it) è stata costituita nel 2002 con lo scopo di promuovere iniziative per la valorizzazione della figura e dell’opera del pittore Nicola Ciletti, ritenuto dalla critica contemporanea uno dei Maestri dell’Arte. Presidente dell’Associazione è stata, fino alla sua recente scomparsa, la figlia dell’Artista, prof.ssa Imperia Ciletti.
Nel corso degli anni l’Archivio Nicola Ciletti ha catalogato oltre ottocento di articoli di stampa riguardanti l’attività artistica del pittore, ha proceduto alla loro catalogazione e ha donato alla Biblioteca provinciale di Benevento tutto il materiale in originale collezionato in cartelle adatte alla consultazione degli studiosi. L’Archivio ha promosso, infine, una ampia serie di manifestazioni culturali attinenti allo studio e alla valorizzazione delle emergenze artistiche e architettoniche del territorio, anche in collaborazione con l’Università di Roma Sapienza e con il sovente coinvolgimento delle strutture didattiche del paese.
La collezione di immagini, riprodotte e stampate a cura di Alessandro e Maurizio Iazeolla ed allestite in mostra con la collaborazione dell’amico artista Raffaele Campanelli, oggi viene trasferita nella sua sede più naturale, ovvero il paese d’origine dell’Artista. A cura dell’Associazione “Archivio Nicola Ciletti”, con il prezioso ed impagabile sostegno del Sindaco, dott. Nicola De Vizio, dell’Amministrazione comunale tutta e per iniziativa soprattutto del Consulente agli eventi culturali ed artistici per il Comune, il prof. Giuseppe Leone, Accademico delle Belle Arti ed egli stesso Artista e Fotografo, è in organizzazione il primo di una serie di eventi espositivi e culturali che faranno perno intorno alla figura del Ciletti ed alle sue opere pittoriche e fotografiche, evento che si svolgerà nel mese di dicembre presso l’ex Convento dei Domenicani. Il sottoscritto, tra gli organizzatori del primo evento, sta collaborando alla realizzazione di questo importante progetto che sarà parte integrante dell’identità storica e turistica di San Giorgio la Molara.
LA COLLEZIONE DI LASTRE ALLA GELATINA BROMURO D’ARGENTO
Nicola Ciletti si appassiona presto alla fotografia e ne coltiva la tecnica dagli inizi del secolo fino a dopo la Seconda guerra mondiale. Di lui si conservano oggi circa 650 lastre in vetro al bromuro d’argento, in diversi formati, dal 4,5×6 cm al 12×18 cm.
Tuttavia, la maggior parte della sua produzione è purtroppo andata distrutta assieme al suo studio nel bombardamento di Benevento dell’11 settembre 1943. Del residuo archivio, lasciato nella sua casa-studio di San Giorgio la Molara, restano per molte immagini di ritratto realizzate gratuitamente dall’artista su richiesta delle famiglie, spesso per essere inviate a parenti lontani, emigrati in altri Paesi. Sotto questo profilo questo corpus di ritratti costituisce una sorta di spaccato della società dell’epoca: espressioni, dettagli, ambientazioni, abiti che raccontano il modo in cui le persone cercavano di raccontarsi a chi non potevano vedere e sentire.
Di grande interesse sono anche le riprese di carattere più familiare, dove la personalità della moglie dell’Artista, Fryda Laureti, emerge con potenza. Scrittrice e poetessa valente, Fryda si mostra spesso in abiti e atteggiamenti che riflettono l’eccentricità e l’eclettismo di un’epoca ancora fascinata dalla personalità di D’Annunzio e dagli artisti napoletani che frequentavano lo studio, primo fra tutti Salvatore Di Giacomo, con cui Nicola condivideva anche la passione per la fotografia. Si tratta di lastre scattate in formato 6×9 con un apparecchio portatile Compur, a partire dal 1925 circa.
La parte più interessante della collezione è rappresentata però dalle riprese di reportage a Napoli e New York, le più antiche delle quali furono realizzate con un apparecchio 9×12 e con una tascabile Gaumont Block-Notes 4,5×6. Quest’ultimo apparecchio fu utilizzato, in particolare, nel periodo newyorkese (1911-1915) durante iI quale l’artista ebbe modo di fissare immagini di una intensa freschezza narrativa, che – per alcuni tratti – ricordano le contemporanee ricerche che Alfred Stieglitz portava avanti proprio a New York, veicolate attraverso un insieme di iniziative legate alla Galleria 291 e alla rivista Camera Work.