È il Conforto il tema di fondo che caratterizza la dodicesima edizione di VinArte, diretta artisticamente dal suo ideatore Giuseppe Leone e, per la Sezione Fotografia, da Azzurra Immediato. La rassegna va a inserirsi all’interno della kermesse Vinalia, giunta quest’anno alla ventinovesima edizione, che infervora culturalmente le strade del borgo di Guardia Sanframondi e tutto il territorio sannita. «Noè piantò la vite per il conforto degli uomini», così afferma Giuseppe Leone rievocando il racconto biblico, ed è lungo il percorso tracciato da questa simbologia che si collocano le numerose opere di artiste e artisti chiamati a partecipare ai due progetti di Vinalia: uno – Gli Altari dell’Arte nella chiesa Ave Gratia Plena – riservato alla scultura e alle installazioni, e l’altro dedicato alla Fotografia. A dirigersi lungo la strada del Conforto e a impreziosirla, ognuno con la propria opera intrisa della personale visione del concetto chiave della rassegna, sono – per quanto riguarda installazioni e sculture – Max Coppeta, Leticia Mandragora, Aniello Scotto, Emanuele Scuotto, Ernesto Pengue, Nicola Rivelli e – con riferimento alla fotografia – il Collettivo LA ZONA (composto da Angela Maria Antuono_AMA, Federico Iadarola, Gianfranco Molinario, Pasquale Palmieri, Luigi Salierno, Annibale Sepe) che offre una suggestiva installazione nel Monte dei Pegni, Alessandro Iazeolla, Maurizio Iazeolla, Fabio Ricciardiello, Anna Rosati e Natalino Russo che sono invece protagonisti a Palazzo Marotta Romano. Vi è poi un’altra dimensione di VinArte, quella intra-moenia, in cui a emergere è l’espressione del Genius Loci, affidato a Francesco Garofano per la fotografia, a Nicola Ciaburri, a Mariano Goglia ed Ernesto Pengue per la scultura, a Margherita Palmieri per l’installazione, a Carmine Carlo Maffei e al suo Atelier Pietre Vive, e a Nicola Rivelli per un progetto che delinea un percorso lungo l’intero itinerario di VinArte. La materializzazione di questa simbologia che racchiude, ingloba e rende visibile il concetto è l’opera dedicata al tema della rassegna da parte di Giuseppe Leone: l’Altare del Conforto, posto all’interno di una cappella della navata dell’Ave Gratia Plena, luogo per antonomasia in cui rifugiarsi al fine di trovare sollievo dallo sconforto e speranza di una grazia ricevuta. È proprio dalla Chiesa dell’Ave Gratia Plena che ha avuto avvio a partire dal 4 agosto il percorso tracciato da VinArte, lungo cui si potrà proseguire fino al 10 agosto, in una commistione di arte – espressa attraverso sculture, installazioni e fotografie – e natura – sublimata dal vino, frutto della pianta di vite, dell’uva – entrambi forieri dell’elemento chiave della rassegna, concetto peraltro di particolare impatto nell’attuale momento storico che scandisce il tempo delle nostre esistenze, a dimostrazione di come il Conforto sia sostegno, viatico, ma anche principio di esortazione all’incoraggiamento.