La pittura di Jernej Forbici accoglie i temi profondi della tradizione della pittura di paesaggio e ce li restituisce con un raffinato linguaggio tutto contemporaneo.
I paesaggi di Forbici, per quanto possano apparire fantastici, sono la rappresentazione di luoghi reali che l’artista sloveno conosce e in cui ha vissuto. Spesso rimandano ai dintorni della sua casa natale, alle sue geografie intime, d’infanzia. È un paesaggio, quello che ritrae, che ha attraversato più e più volte. In quei paesaggi, la lavorazione dell’alluminio ha indotto una trasformazione fisica e chimica non immediatamente apparente, ma non per questo meno profonda. Per qualche verso, anzi, come accadeva per le rovine, nella pittura di paesaggio, diventa esteticamente affascinante.
La contemplazione della rovina come accadeva già con Piranesi, Ricci e i viaggiatori nordici impegnati nel gran tour, porta alla nozione dell’irreversibilità della storia. All’impossibilità di riportare il tempo a una condizione originaria, di innocenza. I paesaggi di Forbici, diventano così uno specchio nel quale finiamo per rifletterci, attratti da una promessa di bellezza primaria, di una fanciullezza dell’immagine, ma che ci rivelano l’irrimediabile maturità del nostro tempo presente. Tra realtà e rappresentazione si muove l’artista. E per dare forza ancora alla sua ricerca, per Nuvole Arte, espone elementi naturali, fiori ed erbe, che pongono il visitatore in una condizione di realtà, nello spazio della galleria, oltre la superficie della pittura. Gli dicono della sua irrimediabile presenza.