Il Teatro Romano di Benevento al centro di un interessante studio sull’acustica. La ricerca parte da lontano con gli esperimenti del professore Gino Iannace, docente di “Fisica, Tecnica, Ambientale” alla Facoltà di Architettura “Vanvitelli” di Aversa della Seconda Università degli Studi di Napoli. Uno studio risalente al 2011 che si aggiudicò anche spazi importanti sulle pagine del National Geografic. Oggi si torna a parlare del Teatro Romano e della sua acustica dopo la rivelazione dei risultati della “International Conference on Immersive and 3D Audio”, organizzato dall’Università di Bologna.Iannace ha scoperto grazie ad un lavoro condotto su un plastico del teatro,che la buona acustica, tipica dei teatri dei Greci e dei Romani, aveva alla base una perfetta conoscenza di un principio fisico indispensabile: il riverbero delle onde sonore sui materiali adoperati per costruire la struttura,cioè legno e pietra, e dalla posizione di questi materiali rispetto alla fonte sonora. Anche la disposizione delle gradinate ha un ruolo importante nella buona diffusione del suono, nel Teatro Romano di Benevento, le sedute posizionate ad una distanza costante contribuiscono ad una ottima propagazione dell’audio che risulta pulito in assenza di rumori di fondo.Con delle tecniche innovative è stato possibile studiare il suono mediante 32 microfoni che hanno reso possibile la ricostruzione di una mappa sonora a colori. Quello che è emerso è che il Teatro Romano di Benevento in linea con altri teatri antichi,ha una acustica che si adatta maggiormente alla prosa più che agli spettacoli musicali o alla lirica.