Anche l’Italia avra’ il suo cammino di Santiago. Ventinove tappe, attraverso quattro regioni, permetteranno di andare a piedi per oltre 523 chilometri, da Roma a Brindisi e viceversa. Un percorso laico, che sara’ realizzato al massimo entro un paio di anni, che consentira’ di esplorare le bellezze paesaggistiche e archeologiche che sorgono attorno alla via Appia Antica, conosciuta anche come Regina Viarum, la piu’ nota strada consolare, costruita a partire dal 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco. Oggi, dopo cinque anni di incubazione, e’ stata aggiudicata la gara per il progetto definitivo ed esecutivo che prevede la sistemazione di una delle vie che testimoniano l’interesse dell’Impero romano nei confronti del mediterraneo. Il progetto del Mibact, che nasce dalla suggestione del viaggio svolto dallo scrittore Paolo Rumiz insieme ad altre persone, e’ stato suddiviso in due fasi:
nella prima e’ stato individuato il tracciato e sono state evidenziate le criticita’; nella seconda, che parte ora, sono previsti 210 giorni di progettazione e l’affidamento dei lavori alle regioni coinvolte, Lazio, CAMPANIA, Basilicata, Puglia.
Lo stanziamento complessivo e’ di 20 milioni di euro. Di questi, 6 milioni e 800 mila euro sono stati destinati a dieci soprintendenze locali per attivita’ di ricerca e restauro. Gli scavi sono gia’ partiti in alcuni comuni, tra cui Tres Tabernae a sud est di Roma, Mirabella Eclano tra Avellino e BENEVENTO, Muro Tenente tra Taranto e Brindisi. Nove milioni e 150 mila euro andranno, invece, per i lavori veri e propri che riguarderanno l’installazione della cartellonistica, dei cippi miliari e delle colonnine di inizio e fine tappa, oltre che accorgimenti, deviazioni e sistemazione dei tratti piu’ delicati. Una parte dei fondi,
infine, fanno sapere dal ministero, sono stati accantonati per le attivita’ di promozione e comunicazione. Il percorso, cosi’ come quello di Santiago, avra’ infatti un suo logo dal tratto alfabetico e che sara’ inciso anche su alcuni prodotti da forno. La via Appia antica, a differenza del cammino di Santiago, e’ un percorso laico e commerciale che nell’antichita’ collegava il cuore dell’Impero romano con la via della Seta e le rotte commerciali marittime del mediterraneo, consentendo il trasporto delle merci e in
particolare del grano.
Alcuni tratti della strada, che ha una larghezza di tre metri, sono arrivati al giorno d’oggi in buono stato di conservazione; altri sono interessati dalla circolazione automobilistica e quindi saranno previste
deviazioni. La strada univa, e unira’, il Lazio alla Puglia, partendo da Roma e passando per Terracina, Fondi, Capua, BENEVENTO, Venosa, Taranto. In corrispondenza del porto di Brindisi tuttora si possono ammirare le due colonne che celebrano la fine del percorso. Attualmente la parte conservata in condizioni migliori e’ alle porte di Roma, e rientra, per un tratto di circa 16 chilometri nel parco naturale regionale dell’Appia Antica, un’area protetta di quasi 3.500 ettari istituita nel 1988. Molto interessante
nel Lazio anche il tratto tra Fondi e Itri, con circa 3 chilometri di basolato ancora in ottime condizioni. Alcune attivita’ commerciali si sono gia’ posizionate, in attesa della sistemazione, lungo il percorso. Lo sblocco definitivo del progetto, che in un paio di anni rendera’ percorribile questo percorso, e’ stato annunciato oggi in una conferenza stampa al Mibact. “In un momento storico in cui si costruiscono muri, noi costruiamo una strada”, ha sottolineato Paolo Rumiz esprimendo soddisfazione per la
realizzazione di un progetto che “e’ qualcosa di piu’ del cammino di Santiago, perche’ non finisce, e’ una linea laica che porta verso la via della Seta e verso l’oriente e che sara’ percorsa in entrambi i sensi di marcia”. Atteso anche il ministro dei Beni culturali e del turismo, Dario Franceschini, che non ha potuto partecipare alla conferenza a causa della riunione straordinaria del consiglio dei ministri