Libero stato in libera chiesa. L’Italia liberaldemocratica e i rapporti, nulli, con quello che fino alla Breccia di Porta Pia era lo Stato Pontificio. Da Cavour a Mussolini, l’arco temporale di un settantennio in cui matura un cambiamento sensibile della storia del Paese, il definitivo abbattimento di quel “non expedit” che aveva dal 1868 ritenuto “non conveniente” la partecipazione dei cattolici alla vita politica del Paese. Con i Patti Lateranensi, di cui ricorre il novantennale, il Fascismo pose in atto quella operazione politica che gli consentì di puntellare la propria egemonia favorendo la nascita di uno stato senza nazione ma influentissimo nella vita sociale e civile d’Italia
Cui prodest, a chi giovò la stipula di quei patti? Per Monsignor Accrocca il Concordato tra Stato e Chiesa fu una conquista per il Paese.
Alla Sala Blu di Largo Guerrazzi l’inizativa promossa dall’Ordine degli Avvocati e dall’Università del Sannio del “neue kurs” canforiano iniziato ieri. Il Rettore al nostro microfono spiega la ratio di questi appuntamenti.
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