Premio Strega tutto l’anno. E’ il corpus de “Stregonerie”, la rassegna nata da un’idea di due “ianare” doc come Melania Petriello e Isabella Pedicini con la supervisione di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, e ripresentata, con maggior dovizia di particolari, presso lo stablimento della Strega Alberti, quello “presso la stazione ferroviaria”, come recita il mantra impresso nella parte superiore della caratteristica bottiglia del liquore giallo. La cui ricetta o meglio il cui dosaggio resta rigorosamente top secret. Qui però parliamo del Premio Strega e di una serie di appuntamenti che vanno da ottobre a giugno e che porteranno in città alcuni degli autori dei libri vincitori, i cui titoli hanno fatto la storia della letteratura italiana degli ultimi 60 anni.
Classici come “La ragazza di Bube” di Cassola, “Il Gattopardo”, di Tomasi di Lampedusa, “I Racconti” di Moravia a “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. Insomma se si criticava Alberti di trascurare Benevento ora lo si può criticare di meno; tra la dozzina e Stregonerie la città degli Alberti torna recitare un ruolo primario nel contesto del maggiore premio lettarario italiano.