Venerdì 12 luglio, alle ore 18.30 il sindaco Domenico Vessicchelli inaugurerà la mostra “LUIGI VOLLARO Troni e trofei”, curata da Ferdinando Creta e promossa dal Comune di Paduli, dall’Associazione Culturale “ArtFrementi” con il patrocinio del Museo ARCOS di Benevento.
In mostra una selezione di sculture, in rame e in piombo, di disegni realizzate dall’artista campano tra la fine degli anni Novante e il 2019.
“Con questa mostra – evidenzia Ferdinando Creta, curatore della mostra – rendiamo omaggio ad una dei più singolari scultori campani di questi ultimi quarant’anni. Singolare, innanzi tutto, per il suo continuo interesse verso un repertorio ampio di materie, direi, primarie: la cartapesta, la terracotta, il legno, il piombo, il rame tutte, però, sottoposte ad un rigoroso controllo del disegno. Quest’ultimo non inteso come schizzo preliminare, progetto bensì quale esercizio di una prefigurazione della forma, come processo autonomo, così come è stato, per lungo tempo l’esperienza dell’incisione”.
“C’è un’opera di Luigi Vollaro che, in particolare – scrive Massimo Bignardi -, penso abbia fatto da spartiacque nella sua cinquantennale attività di scultore. Si tratta di Ex voto realizzata nel 1996, ossia una grande parete animata da trentaquattro elementi di varie dimensioni, in piombo, legno e cera che in quell’anno avevo visto montata nel suo studio, per poi rivederla, con un allestimento più scenografico, in occasione della mostra alla galleria Spazio temporaneo a Milano. Essa segnava un momento di confronto che l’artista cercava di instaurare con lo spazio, lasciando la tridimensionalità statuaria, avviata con la serie dei “guerrieri” nei primissimi anni Novanta, ma anche degli “artigli” dalla quale Ex voto prende spunto. Da quella data la sua scultura si era concentrata a modellare corpi plastici, ancora rigorosamente in piombo, pensati per lo spazio: così sarà per Angeli ribelli, realizzata tra il 1996 e il 1997, o per La città sale, della fine di quel decennio ed esposta, più tardi, alla rassegna “Scultura Internazionale ad Agliè” tenutasi nel 2004. Quello che mi colpì di Ex voto, era ed è la vicinanza al dettato di alcune opere realizzate, tra 1962 e il 1963 da Augusto Perez, suo maestro, sul finire del decennio, presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli: in mente ritornavano le forme essenziali enunciate dalla serie “Trofei”, con la quale Perez rivedeva il suo ‘colloquio’ con il mondo classico, segnato dalla sofferta ‘relazione’ con la materia che tratteneva le impronte, gli sfilacciamenti quali tracce di un profondo scavo nella propria esistenza. Luigi non prelevava tali aspetti, anche se, del ricorso di impronte o di segni incisi nel corpo della materia, aveva già dato prova nella lunga serie di sculture in terracotta degli anni Ottanta. Le sue attenzioni guardavano alla struttura della forma, all’intrinseco lessico classico inteso non più come “modello immutabile”, bensì quale cifra di un’identità con il proprio presente.
Oggi, con questa mostra, l’artista cerca di collegare tale momento con le esperienze recenti, soprattutto con le opere che danno vita, sul piano della fertilità immaginativa, al ricchissimo ciclo dei “Troni”: piccole sculture in rame alle quali Vollaro lavora, spingendo in avanti l’idea di modellazione della materia per moduli.”
La mostra resterà aperta fino al 30 agosto.
LUIGI VOLLARO (Scafati, 1949). Diplomatosi in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Umberto Mastroianni e di Augusto Perez. Negli anni della formazione sperimenta materie quali il gesso e il legno. Del 1972 è la partecipazione alla VIIa Rassegna d’arte del Mezzogiorno, tenutasi al Museo di Villa Pignatelli di Napoli, mentre un anno dopo tiene la prima personale, ospitata dal Centro Arte Incontri di Nola, occasione nella quale espone alcune opere in cartapesta. Del 1979 è l’esordio all’estero, con la presenza a Exibition Images, organizzata a Great Yarmouth in Gran Bretagna. All’inizio degli anni Ottanta sarà fra gli artisti selezionati per la Ia Biennale Internazionale di Grafica, allestita al Museo Civico di Riva del Garda. Qualche anno più tardi è a Helsinki nella rassegna Weapons of Art, organizzata dalla Vanaham Gallery, nonché a Salerno, nel 1983, ove espone le incisioni tratte dal ciclo Macchineacchiappanuvole. Sempre nello stesso anno è presente alla mostra Materia di Scultura, promossa dalla Galleria A come Arte di Napoli. A seguire nel 1985 è dapprima alla Expo Arte di Bari, seguono le personali tenute, la prima a Torino allo Studio Caruso, la seconda al Centro di Sarro di Roma seguita da quella alla Pinacoteca comunale di Macerata; più tardi sarà invitato a Nebeneben, rassegna organizzata a Monaco di Baviera. Nel 1986 è invitato alla XI Quadriennale d’Arte di Roma; nel settembre del 1987 è a Torino ove espone nella rassegna UCRONIA. Nel 1989 tiene una personale a Palazzo di San Galgano, promossa dall’Università degli Studi di Siena. Nel 1990 è all’Istituto Grenoble di Napoli, mentre l’anno seguente è allo Spazio Temporaneo di Milano. Del 1997 è la personale allo Spazio Temporaneo a Milano, ove espone i piombi, mentre è del 1998 l’antologica promossa ed organizzata dalla Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Scafati. Nel 1998, a seguito della mostra “Nuove Contaminazioni. Scultura. Spazio. Città”, in Udine, una sua scultura viene acquisita alla collezione della Galleria d’Arte Moderna. Nel 1999 gli viene assegnato il Premio internazionale di scultura Costantino Nivola. Nel 2004 è invitato dapprima ad Agliè alla rassegna Scultura Internazionale, nonché al FRaC Baronissi a Corpi & Materie – Aspetti della scultura in Campania negli ultimi vent’anni. Dai primi anni del Duemila entra in scena, tra le materie usate dall’artista, il rame: nel 2006 una sua grande scultura in rame è acquisita nella collezione del Museo Arte Ambientale di Giffoni Sei Casali; del 2007 è l’invito dell’Università Cattolica di Milano ad esporre nella rassegna Arte spiritualità nel chiostro e l’opera esposta sarà poi inserita nella collezione dell’Università. Sempre nel 2007 una sua scultura monumentale viene collocata nella piazza del Centro Commerciale “La Plaza” di Scafati. Del 2010 è la personale al FRaC Baronissi. Nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia. È del 2014 la presenza a “REWIND” arte a Napoli 1980 – 1990, a Castel Sant’Elmo a Napoli. Nel 2016 tiene una sua mostra personale negli spazi archeologici del Monastero della SS. Trinità in Ravello (Sa); nel 2017 la mostra “dittico” con Angelo Casciello presso il Centro Luigi di Sarro a Roma, mentre nel 2019 è invitato a “Un segno per Leonardo nel quinto centenario della sua morte” presso il complesso basilicale Paleocristiano di Cimitile. Vive a Scafati