La fitta programmazione di eventi del Napoli Teatro Festival Italia, diretto per il terzo anno da Ruggero Cappuccio, prosegue mercoledì 19 giugno ore 21 nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale con il debutto in prima assoluta dello spettacolo di Mario Gelardi 629 – Uomini in gabbia, progetto nato dalla collaborazione tra il direttore artistico del Nuovo Teatro Sanità e autori provenienti da Spagna, Grecia e Italia, che hanno deciso di affrontare insieme un viaggio verso la diversità. Sempre alle 21 al Teatro Sannazaro il penultimo appuntamento con Sportopera, che presenta Finisce per “A” di Eugenio Sideri interpretato da Patrizia Bollini per la regia di Gabriele Tesauri, storia di Alfonsina Morini, maritata Strada, che nel 1924 si iscrive e partecipa al Giro d’Italia (a partire dalle ore 20 è visitabile la mostra di Gianluca Carbone, Sportime, aperta fino al 20 giugno). Per la sezione Progetti Speciali del Festival è previsto dalle 10.30 alle 21, a Made in Cloister, il Mercato dell’Arte e della Civiltà, a cura di Davide Sacco, una “maratona dell’arte” che metterà a confronto artisti, operatori del settore dello spettacolo dal vivo e pubblico per dibattere sull’attuale situazione del teatro internazionale. Interverranno tra gli altri
Alle 18 presso il Museo Madre sarà presentato il volume monografico Mario Martone. 1977-2018 Museo Madre, a cura di Gianluca Riccio, pubblicato da Museo Madre e Contrasto. Per la sezione Laboratori, alle ore 18 e alle 19.30 sono previste a Palazzo Fondi due prove aperte del laboratorio Il mare ha cambiato colore, a cura di Julie Kretzschmar, realizzato con la collaborazione del fotografo Bruno Boudjelal, un’esperienza teatrale basata sulla messinscena di vissuti e storie di migrazione.
Replica alle ore 17, 19 e 21, Essere Dylan Dog, progetto a cura del Comicon ospitato a Palazzo Venezia – A ‘Mbasciata (prosegue il 20 e 21 giugno ore 17, 19, 21; il 22 e 23 giugno ore 12, 17, 19, 21); e alle ore 18, Underground – Roberta nel metrò spettacolo per venti spettatori in viaggio pensato per le metropolitane di Torino, Roma, Napoli, Milano, Parigi e Berlino della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti (appuntamento con gli spettatori alla Sala Assoli; ancora in scena il 20, 21 giugno ore 18 e 22 giugno ore 11.30). La serata si conclude alle 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale con il primo appuntamento del cinema al Dopofestival, a cura di Roberto D’Avascio per Arci Movie, che presenta Otello di Orson Welles.
Alle 21 nel Cortile d’Onore di Palazzo Reale debutta in prima assoluta il nuovo progetto di Mario Gelardi, 629 – Uomini in gabbia, che riunisce autori provenienti da Spagna (Marta Buchaca, Jordi Casanovas, Guillem Clua, Josep Maria Miró, Pau Miró, Pere Riera, Mercè Sàrrias, Victoria Szpunberg, Joan Yago) tradotti da Alessio Arena, Grecia (Yannis Papazoglou, Peny Fylaktaki, Tsimaras Tzanatos) tradotti da Giorgia Karvunaki e Italia (Emanuele Aldovrandi, Alessio Arena, Tino Caspanello, Mario Gelardi, Domenico Loddo, Fabio Pisano), per raccontare il clima violento cui è approdata oggi l’Europa. In scena la compagnia del Nuovo Teatro Sanità, Vincenzo Antonucci, Alessio Arena, Simone Borrelli, Ciro Burzo, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Arianna Cozzi, Anna De Stefano, Germana Di Marino, Carlo Geltrude, Gennaro Maresca, Davide Mazzella, Enrico Pacini, Alessandro Palladino, Chiarastella Sorrentino, Chiara Vitiello.
Il lavoro teatrale prende spunto da un evento di cronaca: domenica 10 giugno 2018, il governo italiano non ha concesso alla nave Aquarius della flotta della Ong Medici Senza Frontiere di fare ingresso in un porto italiano. A bordo si trovavano 629 migranti, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte. In quel momento, 629 erano anche i deputati della Repubblica Italiana: una strana coincidenza numerica, tra uomini che decidono e uomini che non hanno alcun diritto, è alla base di questo progetto. A nulla servono le manifestazioni di sensibilizzazione: la politica segue un’altra rotta, un percorso che vuole il rifugiato, lo straniero, come nemico. Tra l’altro è sempre più comune vedere usati indistintamente i termini rifugiato e migrante dai media e nei dibattiti pubblici. «Mi sono interrogato molto in questi ultimi mesi su cosa potesse fare il teatro — racconta Mario Gelardi —, in particolare su cosa potessero fare gli autori teatrali. Se la politica non collabora, se i Paesi europei non si parlano, noi autori teatrali, possiamo farlo, utilizzando la forza del teatro». 629 – Uomini in gabbia replica il 21 giugno alle ore 21.
Sempre alle 21 al Teatro Sannazaro prosegue Sportopera: Patrizia Bollini interpreta Finisce per “A” di Eugenio Sideri per la regia di Gabriele Tesauri. 95 anni fa, precisamente nel 1924, Alfonsina Morini, maritata Strada, si iscrive e partecipa al Giro d’Italia. Prima e unica donna a farlo, in quel tempo. Uno scandalo, per la “corritrice” che tutti credevano volesse sfidare gli uomini, ‘i maschi’. Ma Alfonsina voleva solo volare sulle ruote, correre nel vento, arrampicarsi per le montagne. E “il diavolo in gonnella” lo fece. Per tutta la vita, perché per tutta la vita la sua grande passione per le due ruote continuò. Lo spettacolo si avvale della voce fuori campo di Pierr Nosari ed è prodotto da Lady Godiva Teatro.
Per la sezione Progetti speciali, dalle 10.30 alle 21 presso Made in Cloister, è previsto il Mercato dell’Arte e della Civiltà a cura di Davide Sacco, che nelle sua seconda edizione O’ Manifest, sarà una “maratona dell’arte” che metterà a confronto artisti, operatori del settore dello spettacolo dal vivo e pubblico per dibattere sull’attuale situazione del teatro internazionale. Apre i lavori un messaggio Isa Danieli alle 11.15, e interverranno in successione: l’attore e direttore del Teatro Bellini Daniele Russo (ore 11.30), il regista tedesco Peter Stein (ore 12), il regista norvegese Piotr Cholodzinski (ore 14.30), Laura Caruso di Spettatori Erranti (ore 15), la pittrice enfant prodige australiana Aelita Andre (ore 15.30) – introduce il Secondo Segretario Sig.ra Rosie Staude, Ambasciata d’Australia – l’autore spagnolo Alvaro Tato (ore 16.15), il regista e direttore artistico del Festival di Almagro Ignacio Garcia (ore 16.45), la danzatrice Daniela Maccari (ore 17.30), il produttore di Teatri Uniti Angelo Curti (ore 18.00), l’attore Lino Musella (ore 18.30), e Nadia Baldi, attrice, regista e consulente della direzione artistica del Napoli Teatro Festival Italia (ore 19.00). Seguirà una performance Manifest. Obiettivo del progetto è produrre un nuovo Manifesto dell’Arte Contemporanea in tutte le sue forme, affinché il teatro, la musica, la danza, la scultura, la pittura, tornino ad essere beni primari, partendo da tre domande: Qual è il dovere dello Stato nei confronti dell’arte? Qual è il dovere dell’arte nei confronti degli spettatori? Qual è il dovere degli spettatori nei confronti dell’arte e dello Stato?
In una giornata ricca di interventi, reading, performance e proiezioni, in cui sarà presente una delegazione del progetto “Spettatori Erranti”, sarà prodotto un manifesto che, in pochi punti, tenterà di raccontare quali sono i principali obiettivi della scena nei confronti di Stato, arte e spettatori. Il testo del Manifesto, che sarà curato dalla direzione artistica del Napoli Teatro Festival Italia, sarà letto in diretta streaming nelle Accademie d’Arte europee attraverso la piattaforma PLETA. Inoltre, sarà distribuito sotto forma di pamphlet nei maggiori teatri e musei. Gli atti integrali della giornata, invece, saranno pubblicati dalla casa editrice “ChiPiùNeArt”.
Sempre nell’ambito della sezione Progetti speciali, alle 18 al Museo Madre, si presenta Mario Martone. 1977-2018 Museo Madre, volume monografico pubblicato da Museo Madre e Contrasto, curato da Gianluca Riccio, che – come la mostra retrospettiva a cui è collegato – raccoglie e racconta i quarant’anni del percorso artistico di uno dei registi più poliedrici del panorama italiano. Intervengono Laura Valente (presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee), Andrea Viliani (direttore del Museo Madre), Mario Martone (regista e sceneggiatore), Gianluca Riccio (curatore della mostra e del volume), Cesare Accetta (direttore della fotografia), Mario Spada (fotografo), Enzo Moscato (regista e drammaturgo).
In questo volume Martone edita le fotografie delle sue opere teatrali, cinematografiche e liriche con lo stesso criterio che ha adottato per concepire la mostra al Madre, costruendo un flusso visivo che fa dialogare fra loro periodi e linguaggi diversi e che compone solo uno dei tanti possibili percorsi interpretativi che il regista affida all’esperienza diretta degli spettatori. L’opera è basata sullo studio e la digitalizzazione dei materiali conservati nell’Archivio Mario Martone, ed è stata realizzata con la produzione esecutiva di PAV e con il supporto della Fondazione Campania dei Festival -Napoli Teatro Festival Italia.
Il volume, a cura di Gianluca Riccio, traduce e restituisce la versatilità processuale di Martone. In un susseguirsi di più di 150 immagini il lettore viene accompagnato attraverso performance, spettacoli teatrali, film, palcoscenici dei teatri lirici, assistendo alla creazione di gruppi e spazi drammaturgici e incontrando i grandi protagonisti che hanno affiancato il regista fin dai suoi esordi. Una lunga e articolata cronologia, a cura di Ada D’Adamo, permette di contestualizzare per la prima volta il corpus integrale della produzione dell’artista, rendendo il volume un essenziale strumento di ricerca.
Si continua alle ore 18 e alle 19.30 a Palazzo Fondi con la prova aperta del laboratorio Il mare ha cambiato colore, realizzato da Julie Kretzschmar, con la collaborazione del fotografo Bruno Boudjelal, dal 10 al 19 giugno a Palazzo Fondi. Il mare ha cambiato colore è un’esperienza teatrale basata sulla messinscena di vissuti e storie di migrazione. Un laboratorio di ricerca e creazione di racconti rivolto a giovani stranieri che vivono a Napoli. Il lavoro è frutto di un percorso intrapreso da Julie Kretzschmar, che ha diretto workshop con giovani attori e registi in Burkina Faso e nella Repubblica democratica del Congo, adattando testi di autori contemporanei dell’Africa anglofona. L’evento è programmato in collaborazione con La Francia in scena.
Alle ore 22.30 nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, primo appuntamento con il cinema al Dopofestival, a cura di Roberto D’Avascio per Arci Movie, che presenta la rassegna Drammaturgia per il cinema – La scrittura dell’immagine teatrale sul grande schermo. Il progetto si propone di mostrare ed indagare la filiazione, oscillante tra una matrice teatrale e una, spesso, grande produzione cinematografica. Drammaturghi che, in certi momenti della loro carriera, hanno voltato lo sguardo dal palcoscenico per dirigerlo verso il grande schermo, cimentandosi con l’arte delle immagini in movimento, trasformandosi in alcuni casi in registi di cinema, perfettamente integrati nella macchina cinema o del tutti irriverenti rispetto al suo linguaggio più tradizionale. Per il primo appuntamento sarà proiettato Otello di Orson Welles. Nella serata di apertura della rassegna sono previsti i saluti del direttore del Napoli Teatro Festival Italia, Ruggero Cappuccio.
Casa del Festival – Palazzo Reale
Piazza del Plebiscito 1
Tutti i giorni 10.00 – 19.00
mail: biglietteria@napoliteatrofestival.it
biglietteria: 344 045 6788
infopoint: 344 045 4626
Intero € 8,00
ridotto under 30 – over 65 € 5,00
Letteratura e Teatro Ragazzi € 5,00
Pompeii Theatrum Mundi da € 10 a € 30
Gratuito diversamente abili con un accompagnatore e pensionati titolari di assegno sociale.
Per informazioni www.napoliteatrofestival.it