Salvare il liceo classico. Uno spunto provocatorio per rimarcare l’incidenza del sapere antichistico nella carne viva della nostra tradizione italica. Le lettere classiche, il latino, cui la elite postunitaria sabauda volle affiancare lo studio del greco in funzione anticattolica e di stampo protestante e dal sapore squisitamente laico, ancora e prepotentemente attuali per capire e sondare l’attuale e Dio solo sa di quanto ce ne sia bisogno. Per affrontare meglio il problema al Giannone è arrivato da Bologna Federico Condello, ordinario di filologia greca e latina presso l’università felsinea, gran affabulatore, ironico quanto mordace, che ha provveduto a smontare alcune delle false tesi circa il liceo classico. Che sia classista, o addirittura fascista per via della riforma Gentile, che sia tassonomico e che in fin dei conti non serva quasi a nulla. Condello smonta uno ad uno questi postulati nel suo libro “La scuola giusta” in cui prova a spiegare perchè greco e latino vanno studiati e non imparati, come sosteneva Gramsci 
