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Degrado e abbandono Hortus,Mastella precisa

Degrado e abbandono Hortus,Mastella precisa

28 Aprile 2019 | by Anna Liguori
Degrado e abbandono Hortus,Mastella precisa
Cultura
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Il sindaco Clemente Mastella ha rilasciato questo pomeriggio la seguente dichiarazione:
“In relazione alle problematiche della mancata manutenzione e dell’abbandono dell’Hortus Conclusus che la mia Amministrazione ha ereditato, ritengo che alcuni articoli apparsi in queste ore non tengano conto dell’inversione di rotta che caratterizza l’azione posta in essere dalla mia Amministrazione pur nella assoluta mancanza di risorse ordinarie conseguenti al dissesto. Azione che ha permesso di recuperare, attraverso le economie derivanti dalla passata programmazione 2007/13 dei fondi europei, le somme necessarie per intervenire finalmente sulla riqualificazione sia dell’Hortus Conclusus che dei Giardini Piccinato del viale degli Atlantici.
E’ il caso, quindi, di aggiornare l’agenda di alcuni commentatori che, invece, sembra essersi fermata ad un passato da dimenticare, tant’è vero che la fase della progettazione di entrambi gli interventi si è conclusa e ora, a seguito dei pareri favorevoli espressi dalla Soprintendenza sulle opere e i lavori programmati, si procederà alla progettazione esecutiva tenendo conto anche delle indicazioni che perverranno dal Maestro Mimmo Palladino.
Si tratta di interventi che mirano ad assolvere le emergenze riscontrate e non più rinviabili che vanno ben oltre la questione dell’Hortus e riguardano anche la pavimentazione dei marciapiedi del viale degli Atlantici, di via Pacevecchia e delle aree a ridosso del quartiere Cretarossa, oltre che l’arredo urbano di Corso Garibaldi e la riqualificazione della Galleria Malies, l’illuminazione scenica delle Mura Longobarde e gli interventi di ripristino e messa in sicurezza dell’Auditorium della Spina Verde. Interventi in emergenza, dunque, e di prossima realizzazione.
In ogni caso gli articoli pubblicati in questi giorni rappresentano un ulteriore stimolo a non perdere più tempo e superare le emergenze ereditate, a dispetto della pesante zavorra rappresentata dall’esiguità del personale e dalla scarsità di risorse economiche a disposizione”.

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