“Nulla tornerà come prima, ma in questi anni si è allentata la tensione da parte della Magistratura italiana sul tema della mafia, vi è una pigrizia investigativa in quanto non c’è stata la capacità di interpretare i profondi cambiamenti delle mafie”. Questo riassunto è il pensiero del giornalista di La Repubblica Attilio Bolzoni, giunto a Benevento all’Unisannio per presentare “La giustizia è Cosa Nostra“, libro scritto a quattro mani con il compianto cronista di mafia e d’inchiesta Giuseppe D’Avanzo. Dopo un quarto di secolo dalla sua prima pubblicazione (Mondadori, 1995), “La giustizia è Cosa Nostra” torna su carta in una nuova edizione aggiornata (Glifo Edizioni) e corredata di illustrazioni del rinomato pittore Alessandro Bazan. Il libro racconta di giudici e di boss, di avvocati e di politici, di processi di mafia pilotati e di inchieste insabbiate, di Palazzi di Giustizia condizionati dal volere degli uomini d’onore. Storie di «giustizia aggiustata» a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, come quella dell’uccisione del capitano Basile. Ampio spazio è dedicato alla figura di Corrado Carnevale e alle centinaia di processi di mafia cancellati dalla I sezione penale della Cassazione. Un viaggio dentro la Suprema Corte, alla vigilia della fine del maxiprocesso. Ma per il giornalista Bolzoni il messaggio alle istituzioni è chiaro.