“Cos’ho che non va, perché dici ai tuoi figli di disprezzarmi, eppure sono solo un uomo, sono tuo fratello. Sì la pelle è diversa ma solo dipinta, lo stesso anche tu mio caro gemello. Siamo solo colori dello stesso universo…”. Sono le prime suggestive strofe della toccante poesia “Dipinto”, che si è aggiudicata il XIII Premio Letterario Internazionale “Voci” – Città di Roma. L’autrice è Sara Campanella, una studentessa del secondo anno al liceo “Publio Virgilio Marone” di Avellino, che con quest’opera è riuscita ad affrontare una tematica di estrema attualità, quella del razzismo, con grande personalità. E, a dispetto della giovane età, è riuscita, attraverso un linguaggio deciso a far emerge un concetto centrale troppo spesso volutamente scavalcato da altri elementi nel dibattito quotidiano sul fenomeno della migrazione: il colore della pelle che – come si sottolinea nelle motivazioni del premio – è un labile connotato di facciata… Ecco, dunque, che l’aspirazione di Sara si materializza in una speranza, quasi una preghiera: quella affinché un giorno possa essere realtà la libertà dal bisogno in uno spazio di pace e di uguaglianza sociale.
A Sara, che ha saputo toccare efficacemente le corde emozionali della giuria, composta da scrittori, poeti e critici letterari di fama internazionale, è andata la borsa di studio intitolata a “Gaetano Piccolella”. La premiazione è avvenuta nel corso di una splendida cerimonia svolta presso la Casa dell’Architettura – Acquario Romano.
Ora, alla talentuosa studentessa irpina non c’è che augurarle nuovi e più importanti traguardi. Ad maiora!