La tragedia siriana raccontata da chi conosce in profondità i meccanismi geopolitici e non solo di uno degli scacchieri da sempre più torridi del pianeta. Riccardo Cristiano, già giornalista del Giornale Radio Rai, racconta la guerra civile in Siria con l’occhio esperto di chi non restringe gli orizzonti all’ultimo genocidio, come recita il titolo del suo libro, ma allarga la visione ad ampio spettro sulla questione mediorientale che è alla base del conflitto in atto in quel paese martoriato. Organizzato alla Biblioteca Provinciale dal circolo piddino di Benevento e da Demonline, l’incontro con Cristino rappresenta uno dei rari momenti nei quali è possibile venire a contatto diretto con i temi della quotidianità che visti dalla provincia possono sembrare lontani e che invece investono il vivere comune a tutte le latitudini. La paura del terrorismo di matrice islamica, la lotta in seno allo stesso Islam, il ruolo delle superpotenze impegnate nell’area, il tramonto di quel laicismo panarabo che si era fatto strada dalla fine della Guerra agli anni 80 e che proprio nella Siria degli Assad aveva portato a quel tentativo tutto baathista di formazione di una repubblica araba estesa all’Egitto di Nasser, tentativo durato lo spazio di un mattino. Dal nazionalismo arabo all’Isis il salto è dannatamente lungo e testimonia la sconfitta di quanti avevano creduto, in Oriente ed anche in Ocidente, di trasformare la politica e la società arabo-islamica e la sua graduale democratizzazione baipassando le fasi storiche necessarie ed opportune. E tuttavia Cristiano auspica una nuova stagione, quella della pacificazione etnica tra le varie componenti degli stati e parla di sviluppo
