“Al cor gentil rempaira sempre amore”, o la tripla anafora “Amor” del Canto V dell’Inferno. La storia della letteratura di tutti i tempi è pregna del tema amoroso, raccontato in mille modi diversi ma con un unico filo conduttore: la passione. Nel senso greco del termine passione fa rima con sofferenza e cosa mai è l’amore senza la dose ineluttabile di pathos? Non avrebbe mai attratto l’attenzione dei poeti, e men che mai di Shakespeare, che sul tema amoroso ha prodotto capolavori inarrivabili, da Otello, a Sogno di una notte di mezza estate” da “La Tempesta” a “Giulietta e Romeo”, il dramma archetipo di ogni costruzione letteraria dell’eros. E a Shakespeare si è ispirata Seriana Lepore e il suo Balletto del Sannio che proporrà domenica sera al teatro Massimo “Shakespeare in Love”, un esperimento attraverso la danza delle diverse sfaccettature dell’amore così come le pensò il grande drammaturgo “tudoriano” di Stratford on Avon. Amore sacro ed amor profano, citando De Andrè, quello etereo ma anche le pulsioni più sanguigne e le conseguenze dell’amore che possono sfociare in tragedia e nel sangue e l’attualità ne è colma. Tutto questo è parte del nuovo lavoro di Seriana e del suo nutrito gruppo di danzatrici, con le coreografie di Luca Lago e della stessa Lepore.