La Battaglia di Benevento, a 750 anni di distanza, appassiona e incuriosisce. Merito di Giovanni dell’Aquila, nobile beneventano, da sempre appassionato e attento studioso di cose che riguardano la sua città. Edito da Realtà Sannita il libro del nobile beneventano ripercorre, in chiave divulgativa, la genesi di quella disfida, un autentico spartiacque della storia come ha ribadito il professor Di Donato intervenuto alla presentazione dell’opera all’Università del Sannio. Gianni dell’Aquila e il mito di Manfredi, “biondo, bello e di gentile aspetto” come scrive Dante nel Canto III del Purgatorio. Un eroe sconfitto sul campo da un avversario furbo e spietato ma vincitore attraverso il giudizio insindacabile della storia. Peccato che il sogno moderno della concezione politica sveva, di una laicità dello Stato nel segno della cultura, della volontà unificatrice ecumenica della corona imperiale abbia dovuto cedere il passo al nichilismo della parte avversa incarnato dal papato e dal suo braccio armato angioino; l’imporsi della linea conservativa ha prodotto sei secoli di frantumazione e di microfeudalità di cui ancora oggi portiamo i segni. Tutto questo e molto altro ha prodotto lo studio “matto e disperatissimo” di Gianni dell’Aquila a partire dalla ricerca del luogo della battaglia, autentico rebus mai finora risolto.
