La grandeur di un monumento tra i più straordinari dell’Italia preunitaria. L’Acquedotto Carolino, onore e vanto dell’ingegneria borbonica e sito Unesco torna centrale nell’ottica delle grandi opere a cavallo tra le province di Benevento e Caserta. L’impianto di illuminazione ne farà una delle attrazioni e lo renderà degno della grande sorella che dista pochi kilometri più a ovest. Per la Reggia, di certo, un ulteriore motivo di interesse da quando ne è direttore Mauro Felicori. 529 metri di lunghezza,60 di altezza, 44 i piloni pensati e realizzati da Vanvitelli per portare l’acqua del Fizzo ad alimentare il complesso di cascate della Reggia. Questo in termini numerici l’Acquedotto Carolino, una delle costruzioni più ardite del Settecento europeo e insieme asl Rael Albergo dei Poveri di Napoli una delle più imponenti. Prima dell’accensione delle luci un concerto a cura dell’Associazione Musicale dei “Cantori Città Valle di Maddaloni” con il proprio Direttore, Maestro Antonio Barchetta. Assente il governatore De Luca, per altro annunciato, c’erano invece i primi cittadini di Sant’Agata de Goti Valentino e di Valle di Maddaloni Giovanni Pascarella. L’inaugurazione dell’acquedotto Carolino, è stata accompagnata anche dalle parole del Sottosegretario ai beni culturali e al turismo, Antimo Cesaro, il quale ha sostenuto che tale evento è stato straordinario per il patrimonio culturale campano.