S. MARTINO V. C. – Aveva 84 anni ed una vita passata all’insegna della musica. Parliamo del flautista Jean Claude Masi. Originario di Ginevra è stato un autorevole esponente dell’Orchestra Scarlatti di Napoli. Una vita trascorsa tra gli studi Rai di Napoli e l’Auditorium di Via Marconi. Un uomo di modeste apparenze, ma che dentro di sé, attraverso la sua arte, covava la mastodontica ispirazione musicale nel cuore di un’Europa in pieno boom economico. In bici da Bagnoli raggiungeva gli studi di Via Marconi a Fuorigrotta, ma questo fino al 1993. Anno della sua pensione e dei tagli della Rai per tre famosi teatri italiani: Milano, Roma e Napoli. Scelte economiche e governative dai motivi ancora oggi non chiari. Ma questa è un’altra storia.
Il maestro Masi scelse di fare altro. Sia chiaro la musica è sempre stata parte della sua vita, ma questa volta la sua passione la coltivata lontano dai riflettori, (la sua ultima intervista l’ha rilasciata nel 2007 ad Enzo Nini) lontano dai palchi, in un piccolo paesino caudino. Ai confini di un piccolo paesino caudino. Già, perché è tra S. Martino e Cervinara che aveva la sua casetta e il suo piccolo appezzamento di terreno che coltivava con la stessa passione che dedicava alla musica. Qualunque cosa toccavano quelle mani davano i suoi frutti. Lo è stato con la musica così come per la sua terra che ha sempre amato. Un altro talento – se possiamo permetterci di dire caudino – se ne va. E oltre l’amarezza della scomparsa di un simbolo della musica italiana e non solo, c’è anche quella dell’anonimato con cui trapelano queste notizie. Il che le rende ancora più tristi. Ciao maestro, la Valle Caudina ti ringrazia.
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