Carlotta vive. Può sembrare una frase fatta, come tante, eppure è proprio così. Ogni cosa, nella sede che accoglierà a breve l’associazione voluta e sostenuta dalla famiglia, ci riporta a lei, ogni libro dei tanti, ogni riferimento, persino l’atmosfera dell’appartamento a due piani di Piazza Castello ci riconduce alla dolcezza del suo sguardo e alla grazia del suo talento. Difficile etichettare Carlotta Nobile tanto è vasto l’universo di interessi che l’ha appassionata nella brevissima parabola della sua vita. Musicista, storica dell’arte, giornalista, si anche giornalista, e se ne avesse avuto il tempo sarebbe diventata grande anche in questo nostro sciagurato settore ed avremmo potuto imparare da lei ad essere doviziosi, rigorosi, precisi, entusiasti. L’associazione, dicono i genitori Adelina e Vittorio Nobile, è nata come naturale prosecuzione del suo spasmodico amore per la vita manifestato anche nei drammatici momenti della malattia ed anzi sublimato dalla capacità di accettare il destino avverso fungendo essa stessa da sostegno agli altri. Noi vogliamo bene a Carlotta e alla sua famiglia, alla sobrietà con la quale sopporta il dolore immenso ed insanabile, al sorriso di Adelina che è sofferenza ma anche ferrea volontà di farsi strumento dell’inesauribile profluvio di idee di cui essa stessa, Adelina, è tramite. Un centro studi che ha nelle sue corde l’intenzione di servire la cultura e di mettere a disposizione di tutti il bagaglio umano e intellettuale di Carlotta Nobile e che vedrà aprire i battenti presumibilmente prima di Pasqua.
