La Procura di Avellino ha aperto un’inchiesta sulla morte di un detenuto di 48 anni, originario di Montoro, che si è tolto la vita nella serata di ieri all’interno della sua cella, nel carcere del capoluogo irpino.
A scoprire il corpo senza vita sono stati gli agenti della Polizia Penitenziaria, che hanno immediatamente tentato di rianimarlo, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118. Ogni tentativo, purtroppo, si è rivelato vano.
L’uomo, tossicodipendente, stava scontando una condanna per spaccio di sostanze stupefacenti. La salma è stata posta sotto sequestro su disposizione della magistratura, che ha avviato accertamenti per chiarire le circostanze della tragedia.
Si tratta del secondo suicidio avvenuto nel carcere di Avellino in poco più di un mese, un dato che contribuisce ad alimentare l’allarme lanciato da sindacati e associazioni sul crescente disagio all’interno degli istituti penitenziari.
Solo ieri, come denunciato dal Sindacato di Polizia Penitenziaria (SPP), si sono registrati tre suicidi in un solo giorno: oltre ad Avellino, casi analoghi si sono verificati anche a Trieste e Genova.
Un’emergenza silenziosa che richiama l’attenzione sulla necessità di interventi strutturali e urgenti nel sistema carcerario italiano.
