Un’importante inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce ha portato alla luce un presunto traffico illecito di rifiuti che coinvolge diverse regioni del Sud Italia. Quindici persone sono indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, falsificazione di documenti e gestione non autorizzata di rifiuti destinati allo smaltimento. Tra gli indagati, figurano anche quattro baresi.
Secondo le indagini, il traffico illegale riguardava ingenti quantità di rifiuti industriali e scarti meccanici provenienti dalla Campania e dalla Puglia, che venivano trasportati e smaltiti in siti non autorizzati, con danni ambientali significativi. I rifiuti venivano stoccati in capannoni dismessi situati in diverse aree, tra cui Pulsano e le province di Cosenza, Matera e, in particolare, Avellino. L’inchiesta ha rivelato che, tra novembre 2021 e marzo 2022, milioni di tonnellate di rifiuti sono stati smaltiti illegalmente, con un giro d’affari che si stima essere di circa un milione di euro.
L’inchiesta ha messo in luce una rete criminale che ha sfruttato l’illegalità per guadagnare attraverso il traffico e lo smaltimento di rifiuti, causando non solo un danno economico ma anche un grave impatto sull’ambiente. Gli investigatori ora cercano di tracciare l’intera filiera del traffico, con l’obiettivo di fermare una pratica che potrebbe essere diffusa in altre aree del territorio.