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Si trova nel carcere di Benevento l’insegnante arrestata per violenza sessuale a Castellammare di Stabia. Era stata aggredita da un gruppo di genitori nel mese di novembre

Si trova nel carcere di Benevento l’insegnante arrestata per violenza sessuale a Castellammare di Stabia. Era stata aggredita da un gruppo di genitori nel mese di novembre

14 Gennaio 2025 | by redazione
Si trova nel carcere di Benevento l’insegnante arrestata per violenza sessuale a Castellammare di Stabia. Era stata aggredita da un gruppo di genitori nel mese di novembre
Cronaca
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È stata arrestata e accompagnata nel carcere di Benevento una docente di 40 anni dell’istituto scolastico Catello Salvati di Castellammare di Stabia (Napoli) accusata di maltrattamenti, violenza sessuale, induzione al compimento di atti sessuali e corruzione di minorenne. I reati – secondo quanto ricostruito dalla procura di Torre Annunziata – sono stati commessi a danno di alcuni studenti della scuola media dell’istituto, tutti minori di 14 anni.

Nei suoi confronti i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale oplontino, su richiesta della procura. La vicenda è stata già al centro delle cronache per un episodio verificatosi lo scorso 14 novembre. Un gruppo di genitori aggredì la docente, dopo aver sporto denuncia per le presunte violenze in danno dei loro figli, alunni del Salvati.

Le indagini, svolte dai carabinieri della sezione operativa e della stazione di Castellammare di Stabia e coordinate dalla procura di Torre Annunziata, hanno permesso di evidenziare che, a partire dal mese di ottobre 2023, la 40enne, insegnante di sostegno di uno dei minori coinvolti, alla quale di fatto venivano affidati anche altri studenti, avrebbe “sottoposto gli stessi a reiterate condotte di carattere sessualizzante”, precisa la procura in una nota a firma del procuratore Nunzio Fragliasso.

In particolare, durante l’orario scolastico, con la scusa di impartire delle ripetizioni, li portava in un’aula riservata della scuola, che lei definiva “saletta”, dove avrebbe ripetutamente mostrato loro del materiale video pornografico, intavolando continui discorsi di natura sessualmente esplicita – con “riferimenti a proprie esperienze ‘in materia’ o – spiega ancora la procura – indicazioni su come e dove toccarsi o toccare, anche in parti intime, i partner.

L’indagata avrebbe anche invogliato alcuni studenti a scambiarsi effusioni sessuali, arrivando ad abusare sessualmente di uno di loro, praticandogli in prima persona un rapporto orale. I dettagli sono stati raccolti anche grazie alle audizioni, avvenute in forma protetta, di sei dei minori direttamente coinvolti, e analizzando file audio estratti dal telefono cellulare degli studenti e della docente stessa.

 

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