Nella giornata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, su richiesta della
Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo operato da personale del Commissariato della Polizia di Stato di Ariano Irpino, ed ha emesso a carico di due soggetti la misura della custodia cautelare in carcere per il reato di furto pluriaggravato (per la presenza di mezzi fraudolenti, per essere commesso da più di tre persone e per la presenza di minorenni) in concorso di una autovettura.
In particolare nella serata del 07.01.2025, personale della Polizia di Stato del Commissariato distaccato di P.S. di Ariano Irpino, nell’ambito di servizi dedicati al contrasto dei reati predatori, riceveva segnalazione dell’avvenuto furto di una Alfa Romeo Stelvio in Grottaminarda.
Intuendo che una delle vie di fuga possibili potesse essere la SS90 direzione Foggia, decideva di appostarsi lungo la SS90 nel comune di Greci ovvero a Savignano Scalo, gli operanti riuscivano
a bloccare sia la macchina che fungeva da staffetta, con una persona a bordo, che il veicolo
rubato.
Alla vista degli operatori gli occupanti del veicolo provento di furto si davano a rocambolesca
fuga lanciandosi dal veicolo ancora in movimento nel dirupo sottostante facendo perdere le proprie tracce nei boschi adiacenti la strada, che ricoprivano un’area di oltre 50 km quadrati.
Le ricerche dei fuggitivi, resa particolarmente difficoltosa dalla fitta vegetazione e dei luoghi di
fuga particolarmente impervi ed impraticabili, proseguiva ininterrottamente per tutta la notte
circoscrivendo la zona di fuga a poche centinaia di metri quadrati, rivelandosi particolarmente
efficace alle prime ore mattutine dove si riusciva a bloccare i tre fuggitivi con dispositivi
elettronici ad alta tecnologia utilizzati per il predetto furto (due maggiorenni e un minorenne di sesso maschile tutti residenti in provincia di Foggia).
Il G.I.P. valutata la gravità indiziaria del compendio probatorio prospettato dal P.M.
condividendo le valutazioni di questa Procura in sede di richiesta di convalida (e pur
formalmente riqualificando il fermo in un arresto in quasi flagranza) , ha ritenuto che
ricorressero le esigenze cautelari del pericolo di fuga e di reiterazione del reato (anche avuto
riguardo alla circostanza che gli indagati fossero in possesso di strumenti elettronici sofisticati
per l’apertura di autovetture di pregio) imponendo la massima misura carceraria.