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Avellino| Dolce Vita, tra gli indagati anche il fratello di Festa e l’ex assessore Genovese. Intanto, l’ex sindaco sfida Procura e Gip sulle intercettazioni

Avellino| Dolce Vita, tra gli indagati anche il fratello di Festa e l’ex assessore Genovese. Intanto, l’ex sindaco sfida Procura e Gip sulle intercettazioni

31 Dicembre 2024 | by Redazione Av
Avellino| Dolce Vita, tra gli indagati anche il fratello di Festa e l’ex assessore Genovese. Intanto, l’ex sindaco sfida Procura e Gip sulle intercettazioni
Cronaca
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Ci sono anche il fratello dell’ex sindaco di Avellino, Danilo Festa, e l’ex assessore Antonio Genovese tra gli indagati del primo filone dell’inchiesta Dolce Vita relativo ai cosiddetti concorsi truccati al Comune. Entrambi, secondo l’accusa, avrebbero consegnato ad alcuni concorrenti le domande copiate da un impiegato infedele e a loro consegnate dall’allora primo cittadino Gianluca Festa e per questo sono accusati di ricettazione come, del resto, i familiari dei concorrenti che hanno ricevuto i quesiti in anticipo.

Anche loro, dunque, tra i 26 destinatari degli avvisi di conclusione dell’indagine riguardante complessivamente, ma con vari distinguo, i reati di corruzione e frode ai concorsi pubblici, oltre alla rivelazione di segreto d’ufficio, falso in atto pubblico, violazione della normativa sugli appalti pubblici e della trasparenza nei procedimenti amministrativi. Farebbero parte di un meccanismo che secondo il procuratore Domenico Airoma, l’aggiunto Francesco Raffaele e il sostituto Fabio Massimo Del Mauro era stato messo in piedi per far superare le prove concorsuali a parenti ed amici.

Dalle indagini effettuate, inoltre, emergerebbe anche il ruolo preciso rivestito dal dipendente comunale Antonello Pellecchia che agiva da stretto collaboratore del sindaco nel preparare le buste chiuse che poi sarebbero state date ai parenti dei concorrenti. Sotto i riflettori degli inquirenti non è finito solo il concorso per vigili urbani ma anche quelli per istruttore categoria C1, istruttori tecnici e funzionari tecnici.

Nello stesso procedimento figurano anche l’ex dirigente Filomena Smiraglia e il ragioniere Capo Gianluigi Marotta, l’architetto Fabio Guerriero e l’ex consigliere, il fratello Diego Guerriero, oltre agli imprenditori che avrebbero avuto corsie preferenziali per alcuni appalti di opere e lavori pubblici in cambio di denaro, Marcello Costantino, Franco Antonio Camarca, Eugenio Pancione ed Erminio Lanzotti.

Per la Procura l’ex sindaco Gianluca Festa era il promotore del sistema e l’architetto Guerriero il braccio operativo. Per entrambi, come pure per Marotta e Smiraglia, è contestata anche l’associazione a delinquere. Da parte dell’ex fascia tricolore, però, concluso il silenzio forzato al quale lo aveva consigliato di stare il suo avvocato, Luigi Petrillo, sono partire una serie di accuse pubbliche lanciate attraverso gli organi di informazione. Festa continua a parlare di un enorme abbaglio della Procura e di intercettazioni, che poi sarebbero alle base delle accuse, trascritte in maniera errata e per questo ha invitato inquirenti e gip ad ascoltarle insieme in piazza Libertà alla presenza dei cittadini per verificarne il contenuto. Un invito che sa di sfida.

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