Nella mattinata di oggi, un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento ha portato all’arresto di un viceprocuratore onorario e di un medico cardiologo, entrambi accusati di gravi reati, tra cui violenza sessuale di gruppo aggravata e abuso della professione medica. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal GIP del Tribunale di Benevento su richiesta della locale Procura, a seguito di un’indagine approfondita condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – G.I.C.O. di Lecce.
I due indagati erano già stati sottoposti a misure di arresti domiciliari lo scorso 19 giugno, ma ulteriori accertamenti hanno rivelato nuovi e inquietanti dettagli riguardanti ulteriori episodi di violenza. Secondo le accuse, entrambi avrebbero perpetrato atti di violenza sessuale ai danni di ignare pazienti durante visite mediche, violando la fiducia che il loro ruolo professionale richiederebbe.
In particolare, il medico è accusato di aver registrato video di pazienti nude e di averli successivamente condivisi con il viceprocuratore, il quale, nel corso delle indagini, risulta gravemente indiziato di complicità in queste condotte illecite. Questi episodi sono stati descritti come un abuso della professione medica e violazioni della vita privata delle vittime.
Le indagini hanno incluso perquisizioni mirate che hanno portato al sequestro di numerosi dispositivi informatici. L’analisi dei materiali sequestrati ha consentito di ricostruire in dettaglio le azioni dei due uomini e di identificare le vittime, molte delle quali hanno deciso di presentare querela per i reati subiti.
La Procura di Benevento ha chiesto una misura cautelare più severa, considerando la gravità degli indizi raccolti e la propensione dei due indagati a commettere ulteriori reati di natura simile. È importante sottolineare che, in base al principio di presunzione di innocenza, i due indagati sono considerati innocenti fino a una sentenza definitiva.
Questo caso mette in evidenza non solo la vulnerabilità delle vittime in contesti professionali di fiducia, ma anche l’impegno delle autorità nel perseguire tali gravi reati e nel garantire la giustizia.