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Avellino| Dolce Vita, i legali di Festa: non doveva andare ai domiciliari, fermata la sua ricandidatura. Riflettori sulle intercettazioni e sul giallo del video del computer

Avellino| Dolce Vita, i legali di Festa: non doveva andare ai domiciliari, fermata la sua ricandidatura. Riflettori sulle intercettazioni e sul giallo del video del computer

20 Settembre 2024 | by Redazione Av
Avellino| Dolce Vita, i legali di Festa: non doveva andare ai domiciliari, fermata la sua ricandidatura. Riflettori sulle intercettazioni e sul giallo del video del computer
Cronaca
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(alca) – La illegittimità delle ordinanze di custodia cautelare, il caso della data sui frames nel video che immortala la celebre immagine del computer nel suo ufficio, l’inchiesta che ne blocca la ricandidatura e le dimissioni per evitare il carcere. Senza dimenticare lo snodo rappresentato dall’utilizzabilità o meno delle intercettazioni.

Tutto questo e molto altro ancora negli argomenti della conferenza stampa dei legali dell’ex sindaco di Avellino Gianluca Festa, svolta stamane al Circolo della Stampa di corso Vittorio Emanuele. Dopo l’annullamento da parte della Corte di Cassazione delle ordinanze che hanno disposto le misure cautelari nei suoi confronti, oggi è venuta fuori la necessità della difesa di chiarire alcuni elementi mai illustrati prima.

Per l’avvocato Luigi Petrillo “Festa non doveva essere sottoposto agli arresti domiciliari”. Mentre il collega cassazionista Dario Vannetiello svela il giallo sul video del computer e afferma: “Credo che le intercettazioni non si potranno utilizzare e allora in mano all’accusa resterà ben poco”.

Il racconto della vicenda è anche quello di sei mesi che hanno pesato molto sulla vita della comunità avellinese, specie a livello polito-amministrativo, considerando le elezioni comunali. Ma il futuro del procedimento è chiaramente legato a filo doppio alle motivazioni della Cassazione.

Se annulla le intercettazioni – dice Petrillo – per il processo resterà poco materiale. L’inchiesta si basa su esse e la loro interpretazione. Se sono utilizzabili parzialmente si vedrà. Sono convinto che comunque sarà trovato uno sbocco a questa indagine. Anche perché c’è una spesa importante che è stata effettuata, proprio per le intercettazioni svolte e costate parecchi soldi. Chi le chiede e chi le dispone, però, non le devono pagare di tasca propria”.

Ma anche se eseguite in maniera ineccepibile non sono legittime in relazione ai decreti autorizzativi, anche perché si violano i diritti di privacy e segretezza senza il requisito dei gravi indizi di reato. Intanto, salta il progetto di rito immediato che tecnicamente, ora, ha molte difficoltà ad essere realizzato. Il rito specifico si chiede quando l’indagato è in custodia cautelare e non si sono superati certi termini, rispetto alla revoca della custodia cautelare”.

Nel corso della conferenza stampa gli avvocati hanno messo in risalto come le indagini siano partite ad agosto 2023 subito a tappeto: intercettazioni ambientali e telefoniche, valutazioni persino sulle conversazioni dei familiari di Festa, filmati, acquisizione atti, appostamenti e anche trojan.

Oltre un anno di attività investigativa incessante – continua Petrillo – ma a parte un dipendente comunale sentito sulla vicenda del computer, nessun altro testimone ha parlato”. E ancora: “Dopo la revoca del sequestro delle somme legate al filone degli appalti, il gip del Tribunale ha riconosciuto che non si applica la sospensione feriale perché viene contestato anche il reato di associazione a delinquere”.

Per Vannetiello “l’indagine nei confronti di Festa è stata svolta con un livello di professionalità molto elevato, che ha visto al lavoro inquirenti con una forte esperienza guidati da un magistrato di valore che è stato anche alla Dda. Però nonostante la bravura degli operatori e l’eccezionale direzione nelle indagini, la difesa ha trovato vizi e cavilli”.

E aggiunge: “La pluralità di reati contestati dimostra la capacità della Procura. Ma tra le altre cose segnalate alla Cassazione abbiamo evidenziato il mancato rispetto di alcune regole in materia di procedura penale. La tutela della segretezza e della privacy può essere superata solo se ci sono situazioni evidenti. Intercettazioni utilizzabili? Difficile dirlo ma ritengo che il motivo del ricorso accettato è legato a tutti i reati e questo mi porta a pensare ad una decisione nella direzione della illegittimità delle stesse”.

Al di là della violazione delle regole su questo particolare aspetto, poi, i due legali hanno precisato come nonostante la vita dell’ex sindaco sia stata monitorata dalla mattina alla sera, nessuna prova schiacciante è emersa.

Una finestra a parte è stata dedicata al caso del computer. “L’episodio è accaduto due mesi prima della perquisizione che ha rivelato l’indagine in corso – spiega Vannetiello – e cronologicamente il fatto è stato collocato in maniera scorretta. La data del frame sulle immagini captate che indica il 5 gennaio 2024 è esatta e non errata come spiega il gip in una ordinanza ritenendo che le intercettazioni video non fossero ancora cominciate. Tra gli atti, invece, ho trovato il verbale di inizio intercettazioni che porta la data di dicembre 2023 e non 9 gennaio 2024. Un errore in buona fede considerare che si fosse trattato del 5 marzo 2024, dopo il primo blitz al Comune di Avellino”. Un elemento venuto fuori solo successivamente, anche perché in sede di interrogatorio di garanzia, un paio di giorni prima la difesa non avrebbe trovato il video in questione depositato presso la cancellaria.

Secondo Petrillo, però, “la partita non è finita, conoscendo gli inquirenti”. Ma la difesa ha al suo arco anche un’altra freccia: “Abbiamo fatto eseguire da un ingegnere informatico con strumentazioni tecnologiche superiori a quelle degli inquirenti una nuova trascrizione delle intercettazioni relative ai presunti episodi di corruzioni. E dal consulente abbiamo appurato che molte delle frasi trascritte contenute nelle informative dei carabinieri sono risultate diverse. Non so a cosa sia attribuibile ma è così. Per questo abbiamo depositato la relazione tecnica il 14 agosto ma di questa non si è tenuto conto. Né abbiamo abbiamo portato questo argomento in Cassazione”.

Mentre sul contenuto delle altre la difesa è concorde: “Finora su nessuno dei reati contestati è stata prodotta una prova schiacciante”.

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