In mattinata si sono svolti a Napoli i funerali di Salvatore Borrelli, suicidatosi nel carcere di Benevento il 2 settembre.
Ai funerali ha partecipato anche il garante campano dei detenuti *Samuele Ciambriello* che si è stretto al dolore dei familiari presenti.
Il garante *Ciambriello* riferisce: _“in questi giorni ho parlato diverse volte con la figlia e i familiari di Salvatore e ho potuto constatare, attraverso la documentazione che mi hanno fatto vedere, che il signor Borrelli soffriva di un disturbo della personalità di tipo borderline, inoltre, la sua vita era stata caratterizzata da uso di sostanze.
Nel carcere di Benevento già a maggio aveva commesso il primo tentativo di suicidio, ripetutosi anche il mese seguente, sempre con le stesse modalità. Nonostante effettuasse visite periodiche con lo psichiatra e assumeva una terapia psicofarmacologica, il suo malessere esistenziale permaneva.
Salvatore sapeva di avere un problema e voleva solo essere curato e trasferito.”_
Il garante *Samuele Ciambriello* continua la sua amara riflessione dicendo: _“Salvatore è il sessantottesimo detenuto che si suicida nelle carceri italiane, mi chiedo come sia possibile che i tanti protocolli anti-suicidio che vengono attivati in carcere possono portare comunque le persone, come Salvatore, a sfuggire al controllo delle autorità competenti commettendo gesti estremi.”