L’inchiesta “Dolce Vita” fa uno scatto in avanti. Dopo una fase di calma apparente seguita alle precedenti misure cautelari, ecco i nuovi provvedimenti firmati dal gip del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, ed eseguiti questa mattina: nuovi arresti domiciliari per l’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, già gravato dalla stessa misura dal 18 aprile scorso con l’accusa di aver pilotato appalti e truccato concorsi al Comune, e per l’architetto Fabio Guerriero, la cui precedente misura era stata annullata dal Riesame.
Per entrambi l’ordinanza parla di nuovi ed ulteriori elementi emersi nel prosieguo delle investigazioni, con riferimento a plurime ipotesi di accordi corruttivi su appalti di opere pubbliche, intervenuti con tre imprenditori. Questi ultimi sono stati destinatari della misura interdittiva del divieto a contrattare con la pubblica amministrazione. Si tratta di Costantino Marcello, 60enne di Sturno, Franco Antonio Camarca, 58enne di Guardia Lombardi ma residente ad Avellino, ed Eugenio Pancione, 54enne di Avellino ma residente a San Martino Valle Caudina.
Indagato a piede libero, poi, Erminio Lanzotti, 57enne di San Martino Valle Caudina ma residente a Montesarchio.
Tra i lavori attenzionati quelli di riqualificazione di Corso Umberto I e la sistemazione e messa in sicurezza del Torrente Fenestrelle, gli interventi a Quattrograne e la realizzazione di un impianto sportivo. “Le acquisizioni investigative – secondo la Procura – avrebbero svelato un sistematico asservimento delle pubbliche funzioni agli interessi privati degli indagati. In particolare l’articolata attività di indagine svolta in sinergia dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Avellino e dai Finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica ha fatto emergere come una pluralità di appalti, affidati dal Comune di Avellino, tra la fine dello scorso anno e gli inizi di quest’anno, siano stato oggetto di patti corruttivi”.
Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto anche il sequestro preventivo, nei confronti di ciascuno degli indagati, pro quota, della somma di 40.000 euro, quale prezzo o profitto del reato. I passaggi di soldi dagli imprenditori al Guerriero e da questi al sindaco Festa sarebbero stati documentati con intercettazioni e foto. Nelle conversazioni registrate tra i due ci sarebbe anche la conferma che entrambi avevano necessità di soldi per “apparare” si legge nelle trascrizioni alcune questioni personali legate a spese di famiglia.
In sede di esecuzione delle misure cautelari, la polizia giudiziaria ha proceduto anche all’acquisizione di ulteriore documentazione amministrativa concernente gli appalti oggetto degli accordi corruttivi. Stamane, infatti, i carabinieri sono tornati a Palazzo di Città dove si era appena insediata la neo sindaca Laura Nargi, ieri proclamata. In Comune anche il commissario prefettizio Paolo D’Attilio che in questi giorni ha avuto diversi colloqui con gli inquirenti.