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Avellino| Dolce Vita bis, nell’ordinanza del gip le intercettazioni che disegnano il sistema. Nubi su Palazzo di Città

Avellino| Dolce Vita bis, nell’ordinanza del gip le intercettazioni che disegnano il sistema. Nubi su Palazzo di Città

10 Luglio 2024 | by Redazione Av
Avellino| Dolce Vita bis, nell’ordinanza del gip le intercettazioni che disegnano il sistema. Nubi su Palazzo di Città
Cronaca
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Ho apparato pure mamma e ancora devo finire di apparare a me”. È una delle frasi pronunciate dall’ex sindaco di Avellino, Gianluca Festa, parlando con l’amico architetto Fabio Guerriero, e trascritte nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Giulio Argenio.

Da quanto si evince, nelle intercettazioni effettuate dagli investigatori di carabinieri e fiamme gialle, emerge come Guerriero avrebbe prodotto addirittura una vera e propria rendicontazione delle somme di denaro ottenute dai diversi imprenditori e consegnate all’allora primo cittadino del comune capoluogo. A mo’ di esempio, nell’ordinanza è citato il dialogo seguito alla riscossione della somma di 10mila euro, 5mila ciascuno da due imprenditori diversi, effettuata, stando agli inquirenti dall’architetto e conferita all’ex primo cittadino, che segue temporalmente la consegna dello stesso importo proveniente da un terzo soggetto non bene identificato.

A un certo punto Festa chiede quanto dovrà ancora avere, perché avrebbe appena saldato un debito della madre, verosimilmente con l’Inps, e deve ancora ripianare una pendenza personale per la quale gli occorrerebbero 20mila euro. “Ho apparato pure mamma e ancora devo finire di apparare a me” dice a Guerriero, il quale risponde lamentandosi delle tante tasse da pagare come architetto: “Fatturo 150 e tengo 30mila euro sul conto”.

Documentati anche alcuni incontri con gli imprenditori e la consegna delle mazzette. In un’occasione, stando a quanto riportato nei provvedimenti del gip, nella sua auto, Guerriero invitava l’imprenditore a gettare il pacchetto sotto il sediolino. Lo stesso poi consegnato a Festa con altri, evidentemente, elencando i nomi degli imprenditori che avevano pagato.

Ne segue l’affermazione dello stesso architetto trascritta nelle intercettazioni: “Almeno – dice – ci facciamo Natale” e la risposta di Festa è: “Penso di sì”.

Anche questo secondo filone si lega a filo doppio, per certi versi, con la posizione della neo sindaca Laura Nargi, indagata per il primo capitolo dell’inchiesta “Dolce Vita”. Lo si evince da quanto scrive a un certo punto il gip Argenio: “Neppure le dimissioni dall’incarico dell’ex primo cittadino e l’elezione del nuovo sindaco – si legge nell’ordinanza – appaiono dirimenti per escludere il pericolo di recidiva. Di fatti le ultime consultazioni elettorali hanno visto la vittoria di Laura Nargi, ex vicesindaco della giunta Festa. La stessa persona che le indagini sfociate nella precedente ordinanza cautelare hanno vista impegnata a prelevare e a far sparire documenti all’interno dell’ufficio del primo cittadino nei giorni immediatamente precedenti una perquisizione negli stessi uffici”.

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