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Decapita  il fratello 70enne con un’ascia: notte folle a Pannarano

Decapita il fratello 70enne con un’ascia: notte folle a Pannarano

4 Luglio 2024 | by redazione Labtv
Decapita  il fratello 70enne con un’ascia: notte folle a Pannarano
Cronaca
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Tragedia ieri sera a Pannarano dove un 57enne, Benito Miarelli,  ha ucciso il fratello, Annibale,  di 70 anni.  L’episodio si è verificato intorno alle 22:00 in via Piano al civico 10, dove i due convivevano da tempo. Ad allertare inizialmente i Carabinieri è stato l’inquilino del piano superiore che ha udito un forte tonfo provenire dalla strada e pensando ad un in incidente stradale si è affacciato al balcone per dare un’occhiata. La scena che però si aperta sotto i suoi occhi è stata raccapricciante: il vicino di casa infatti ha raccontato di aver visto all’ingresso della palazzina la testa di Annabile.

Negli attimi successivi Benito è sceso nel cortile, dove ha raccolto la testa decapitata del fratello, per depositarla su un muretto della palazzina. Qui, farfugliando frasi incomprensibili ha chiamato egli  stesso i carabinieri per denunciare quanto accaduto. “Ho ucciso mio fratello venite” le parole pronunciate al telefono.

Sulla scena del crimine si sono portate le forze dell’ordine che una volta entrate in casa hanno ritrovato il resto del corpo sul letto, in posizione supina tra le lenzuola intrise di sangue. Ritrovata anche l’arma del delitto, si tratterebbe di un’ascia, ritrovata nella stanza, ancora sporca di sangue.Cosa abbia portato a compiere un atto così efferato è al vaglio degli inquirenti: secondo una prima ricostruzione il più piccolo dei fratelli, approfittando del fatto che l’altro dormiva, lo ha ucciso tagliandogli la testa.

In precedenza, sembrerebbe, che tra i due ci sia stata una lite anche se la gente del posto ha confermato che avevano una convivenza pacifica.  L’assassino è stato portato in caserma, dove, interrogato dai militari e dal magistrato, ha ammesso le sue responsabilità ed è stato successivamente condotto in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Annibale, che aveva lavorato e vissuto a Roma, dopo la morte della moglie e di un figlio, era tornato a vivere da qualche anno a Pannarano, nella casa di famiglia dividendo l’alloggio popolare proprio con il fratello più giovane. Era ritornato anche per aiutare Benito che, stando alle testimonianze, manifestava da tempo una personalità disturbata e spesso si rifugiava nell’alcol.

“Non ci sono parole per quanto accaduto. Siamo vicini ai familiari colpiti da questa tragedia. L’intera comunità è sgomenta e incredula di fronte al dramma che ha colpito una famiglia di brave persone” ha detto il sindaco Antonio Iavarone.

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