Abusi su minore, arriva la condanna definitiva per Don Livio Graziano. La Corte di Cassazione, infatti, ha confermato la pena a 8 anni di reclusione per il sacerdote accusato di atti sessuali su un bambino all’epoca dei fatti 13enne durante la permanenza estiva in una sorta di comunità. Su ordinanza del gip del Tribunale di Avellino, i carabinieri del Comando provinciale lo arrestarono il 26 ottobre del 2021.
Le indagini coordinate dal procuratore Domenico Airoma presero spunto dalla denuncia presentata dal padre del ragazzino, ospite della cooperativa dal giugno al settembre precedenti. La struttura in questione, “Effatà, Apriti” di Prata Principato Ultra, faceva capo proprio alla Cooperative Sociale, di cui Don Livio è fondatore e responsabile, operante in Irpinia e preposta all’assistenza di tipo terapeutico di persone con problemi di ansia, depressione e disturbi dell’alimentazione (obesità, anoressia e bulimia nervosa), nonché finalizzata a offrire opportunità ed esperienze sociali e spirituali.
Al momento dell’arresto, oltre alle foto del ragazzo nel telefonino del prete, nella sua camera erano stati trovati profilattici, lubrificanti e una 107.000 euro in contanti. Ora, con la sentenza definitiva la Corte di Cassazione ha riconfermato la condanna in secondo grado a otto anni di reclusione, e rigettato, per inammissibilità, l’appello dei difensori del sacerdote.
