È durato oltre tre ore l’interrogatorio durante il quale Gianluca Festa avrebbe risposto a tutte le domande che il gip del Tribunale di Avellino, Giulio Argenio, gli ha posto in Camera di Consiglio, alla presenza del pm Vincenzo Toscano e dell’avvocato difensore Luigi Petrillo, nell’ambito dei fatti contestati nell’inchiesta “Dolce Vita” e riportati nell’ordinanza firmata giovedì scorso.
A differenza degli altri due indagati agli arresti domiciliari, Fabio Guerriero e Filomena Smiraglia, i cui interrogatori di garanzia erano previsti in mattinata ma hanno visto entrambi scegliere il silenzio, l’ex sindaco, dunque, ha reso piena collaborazione dando la sua versione dei fatti.
Per lo stesso Petrillo che, dopo la denuncia della Camera Penale irpina per la fuga di notizie relativa proprio al procedimento, ci ha tenuto innanzitutto ribadire che “i processi si fanno nelle aule giudiziarie”, l’interrogatorio si è svolto in un clima sereno e “il sindaco, apparso molto combattivo, ha risposto a tutte le domande, dando un importante contributo per fare chiarezza sulla vicenda… Ci auguriamo che possa uscire con la dignità restituita”.
