Gli avvocati penalisti del Foro di Avellino insorgono contro la fuga di notizie sulle inchieste in corso al comune di Avellino e che giovedì scorso hanno portato all’arresto del sindaco dimissionario Gianluca Festa, dell’ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e dell’architetto Fabio Guerriero.
Il direttivo della Camera Penale, presieduta da Gaetano Aufiero, ha proclamato cinque giorni di sciopero, comprese le udienze penali, dal 6 al 10 maggio prossimi, denunciando contestualmente “colui o coloro che, rivelando un segreto d’ufficio, hanno divulgato o addirittura anticipato il deposito della richiesta cautelare” nei confronti dell’ex sindaco e degli altri indagati.
I penalisti irpini chiedono anche al ministro della Giustizia di “assumere ogni determinazione di competenza finalizzata a verificare se quanto occorso sia consentito dalle vigenti disposizioni di legge, anche di rango costituzionale”.
La protesta dei penalisti fa riferimento alle anticipazioni di stampa sulla imminenza di “gravi misure cautelari” a carico degli indagati; ai video girati dalla polizia giudiziaria e pubblicati con il logo “Carabinieri di Avellino” sulla perquisizione in casa dell’ex vice sindaco, Laura Nargi; al comunicato stampa emesso il giorno degli arresti di Festa, Smiraglia e Guerriero, firmato dal procuratore di Avellino, Domenico Airoma, che, accompagnato dalle immagini video, “ha inevitabilmente prodotto nella pubblica opinione la percezione della certezza che i destinatari delle indagini debbano ritenersi colpevoli dei fatti loro addebitati, ancorchè ad essi non sia stato ancora consentito il contraddittorio con gli inquirenti e l’esercizio del diritto di difesa”.