Associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso in atti d’ufficio, falso e turbativa d’asta. Sono questi i reati ipotizzati dalla Procura di Avellino nei confronti del sindaco Gianluca Festa che dalle 20.30 di ieri alle 5 del mattino di oggi è stato destinatario di una perquisizione, personale e dei luoghi nelle sue disponibilità, nell’ambito di un’indagine volta ad accertare in che modo avrebbe favorito alcune sponsorizzazioni di imprese private in favore della Del. Fes.: la società di basket avellinese da lui fondata e attualmente militante nel campionato nazionale di serie B.
Otto i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale che hanno passato al setaccio l’ufficio del sindaco al Comune, la sua abitazione e quella della mamma, e la sua macchina. Al termine delle operazioni sono stati sequestrati alcuni documenti, il pc e il telefonino di Festa che, però, si dice tranquillo, anzi, nella conferenza stampa convocata a Palazzo di Città per illustrare la sua posizione rispetto all’inchiesta, parla di strane coincidenze temporali oltre che di una sproporzione tra le accuse e il fatto che tra due mesi è prevista la consegna delle liste elettorali.
Dunque, un’azione, secondo il primo cittadino, in qualche modo sospinta da pressioni politiche da parte dell’opposizione consiliare. Nell’ambito dello stesso filone d’indagine sono state perquisite anche abitazioni e uffici dei fratelli Gennaro e Andrea Canonico, rispettivamente, presidente della squadra di basket e commercialista. Ai quali Festa avrebbe passato la mano tra il 2020 e il 2021.
Festa si è detto indignato per il fatto che l’ipotesi di reato contestata sarebbe legata a vicende risalenti a due anni fa mentre gli approfondimenti vengono effettuati ora, praticamente in campagna elettorale. Le sponsorizzazioni in questione a favore della Del.Fes. Sarebbero quelle di società legate al Comune di Avellino da rapporti di lavoro.
Per Festa si tratta di sciacallaggio, killeraggio politico, legato agli innumerevoli esposti presentati dalle opposizioni in Procura, visto che con la squadra di basket lui i soldi li avrebbe messi e non avuti. Dunque, non ci sarebbe un tornaconto personale. Le indagini condotte dal pm Vincenzo Toscano, però, vanno a sommarsi ad altre inchieste piombate nei giorni sull’amministrazione di Piazza del Popolo come uno tsunami: quella per il rinnovo della Eco di Scafati al Piano di zona sociale, quella legata agli appalti che vede indagati la dirigente Filomena Smiraglia e i fratelli Diego, consigliere comunale e provinciale, e Fabio Guerriero, e quella relativa all’affidamento dell’organizzazione relativo al Summer Festival.
Uno scenario che secondo alcuni avrebbe dovuto consigliare una valutazione attenta sulla futura candidatura. Festa, però, va avanti e attacca le opposizioni secondo lui incapaci di trovare un candidato e per questo tese a fare una campagna elettorale basata sul dossieraggio. Probabilmente, l’unico provvedimento che prenderà, sarà quello di spostare la dirigente Smiraglia, da lui voluta e nominata, dai settori attuali: lavori pubblici, patrimonio, Suap, commercio e personale.