Si sono tenuti questa mattina, presso il Trubunale di Benevento gli interrogatori di garanzia del sindaco di Tocco Caudio, Gennaro Caporaso, finito ai domiciliari, di Nicola Panella, imprenditore finito in carcere e del vigile urbano Massimo Pagnozzi, a cui è stato imposto l’obbligo di firma.
Tutti finiti nell’inchiesta, in cui compaiono anche altre dieci persone, indagate ma a piede libero, che ipotizza a vario titolo la turbata libertà degli incanti e il trasferimento fraudolento di valori.
La bufera al Comune di Tocco Caudio scoppia mercoledì scorso con gli arresti.
L’indagine si arricchisce di una fitta documentazione relativa a tre gare d’appalto bandite e alterate proprio al comune di Tocco Caudio: una relativa ai lavori di messa in sicurezza di una strada, per un importo di 502mila euro, che sarebbe stata aggiudicata ad una attività il cui proprietario è un familiare di un consigliere del sindaco.
Vi sarebbe poi l’affidamento del servizio di accoglienza integrata per minori stranieri non accompagnati, gara aggiudicata ad una cooperativa sociale del napoletano per un importo di (327mila euro) e solo per una difficoltà tecnica, non aggiudicata ad una Ati legata a Caporaso, e poi la gara riferita al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, la cui gestione è stata affidata ad una ditta, che vede come fautore Nicola Panella.
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia di questa mattina, il sindaco Caporaso si è avvalso della facoltà di non rispondere, così come Nicola Panella. A parlare invece è stato Massimo Pagnozzi della Polizia Municipale di Tocco Caudio, che ha respinto ogni accusa legata alla gara d’appalto dei lavori di manutenzione della strada. Ora bisognerà attendere il Riesame.