Nel corso di specifici servizi predisposti dal Questore della Provincia di Benevento, volti a contrastare e prevenire il fenomeno dei reati predatori, personale della squadra Volante di quest’ufficio di P.S., nella decorsa notte, traeva in arresto, a seguito di un inseguimento avvenuto lungo la SS 265 F.V.l. e protrattosi sino allo svincolo di Puglianello, un uomo di origini napoletane di anni 54 (pluripregiudicato) e denunciavano in stato di liberta’, alla Procura della Rep.ca presso il Tribunale per i minorenni di Napoli una giovane donna di origine Bulgara.
Alle 2.30 gli operanti, nel corso del servizio suindicato, intimavano l’alt Polizia ad una vettura proveniente dal Casertano (una Fiat Punto) e il conducente, anziche’ arrestare la marcia, accelerava dandosi alla fuga. Nel corso dell’inseguimento, verificatosi lungo la arteria stradale SS 265 F.V.l. in direzione Caianello, si protraeva sino all’altezza dello svincolo di Puglianello laddove la Fiat Punto speronava l’autovettura degli operanti, ribaltandosi.
Dopo aver provocato la rottura del finestrino della Fiat Punto, gli occupanti la vettura (due uomini ed una donna) si davano a precipitosa fuga e due di loro (sopra indicati) venivano inseguiti. I due, all’atto di essere raggiunti, si scagliavano con calci e pugni nei confronti degli operanti, provocando agli stessi lesioni giudicate guaribili in gg. 5 (per entrambi). Nonostante l’aggressione subita, gli operanti riuscivano a bloccarli e a condurli in questi uffici per le ulteriori incombenze, mentre l’altro riusciva a far perdere le proprie tracce.
Nel corso delle eseguite perquisizioni, all’interno della vettura si rinvenivano strumenti atti allo scasso, ovvero un piede di porco ed una mazza in legno del tipo da baseball. Detto materiale, unitamente alla vettura (risultata rubata in Santa Maria Capua Vetere), veniva sottoposto sequestro. L’uomo, dopo le formalita’ di rito veniva associato alla Casa Circondariale Capodimonte di Benevento a disposizione della competente A.G. e deferito anche per il reato di ricettazione e possesso di strumenti atti allo scasso. La minore, che si rifiutava di fornire indicazioni relative alla sua famiglia, veniva affidata ai competenti servizi sociali sul territorio.
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