Torna ancora una volta al centro delle cronache la situazione penitenziaria campana, dove sembra non passare settimana in cui non si registrino da un lato gli episodi violenti ed eventi critici e dall’altro le richieste di urgenti provvedimenti da parte dei rappresentati sindacali SAPPE dei poliziotti penitenziari.
L’ultimo grave evento è accaduto, come riporta il consigliere nazionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Giuseppe Cimino, nella Casa circondariale di Benevento: “In mattinata, presso le Sale colloquio del carcere, un detenuto del circuito “Alta sicurezza” si è reso responsabile dell’ennesima aggressione nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria: nello specifico, si tratta di un Ispettore e di un Assistente capo, entrambi tutt’ora presso l’ospedale civile di Benevento per essere sottoposti alle cure del caso”.
Cimino denuncia: “La Polizia Penitenziaria in Campania continua a subire violenza quotidiana tra la totale indifferenza degli organi superiori e delle istituzioni. Il SAPPE torna a chiedere l’intervento delle istituzioni ministeriali e dipartimentali al fine di porre in essere ogni possibile iniziativa di propria competenza, a tutela dell’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria operante ed auspica che possa esserci finalmente un chiaro e decisivo intervento, affinché si eviti qualche ennesimo dramma per la Polizia Penitenziaria. Siamo al collasso del sistema penitenziario e questi eventi stanno facendo statistica. Non ha ancora trovato soluzione la gestione dei detenuti psichiatrici e a farne le spese è sempre e solo il Personale di Polizia Penitenziaria. Il SAPPE augura una pronta guarigione ai poliziotti di Benevento e auspica che l’Amministrazione possa intervenire il prima possibile affinché si possa ritornare a lavorare con maggior sicurezza e serenità all’interno degli istituti penitenziari”.
Per Donato Capece, segretario generale del SAPPE, “il nostro primo pensiero va ai due poliziotti aggrediti, a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza. Ma è sotto gli occhi di tutti, Autorità politiche e ministeriali in primis, come servano interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. I detenuti, alcuni, quelli più aggressivi e violenti, evidentemente sono convinti non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove possono fare ciò che preferiscono.
La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche, ma serve anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.