Il caso della donna di 89 anni trovata morta in casa il 3 febbraio a Durazzano. La vicenda vede al centro delle indagini il figlio Vincenzo, l’uomo di 55 anni che viveva con l’anziana madre e che la sera del ritrovamento del cadavere fece resistenza ai carabinieri per impedire l’ingresso in casa, reazione che gli costò l’arresto.
Nel corso delle indagini la posizione del 55enne si è poi complicata vedendolo implicato anche per l’accusa di omicidio colposo e occultamento di cadavere. Le sue responsabilità sarebbero riconducibili ad una condotta di imprudenza e irresponsabilità, che avrebbe contribuito alla morte dell’anziana madre, deceduta comunque per cause naturali.
Sull’esame autoptico, che potrebbe conferire ulteriori dettagli sulla dinamica, non vi è ancora nessun risultato, il termine assegnato è di 60 giorni dal 6 febbraio. Intanto l’avvocato Roberto Abbatiello, legale di Vincenzo, lo scorso venerdì 24 febbraio ha portato all’attenzione del Tribunale del Riesame oltre che del GIP, documentazione clinica rilevante in merito al suo assistito, al fine di ottenere l’attenuazione della pena. L’uomo sin da subito è apparso particolarmente provato e non propriamente lucido, condizione che una misura carceraria potrebbe contribuire ad aggravare.
Raggiunto telefonicamente l’avvocato Abbatiello ha affermato che il Riesame ha confermato la misura cautelare in carcere riservandosi di depositare i motivi entro 45 giorni. “È una decisione che non condividiamo attesi gli elementi portati all’attenzione del Collegio e attendiamo di leggere la motivazione. Ritengo, ma è una mia supposizione, afferma il legale- che abbia potuto incidere anche il fatto che non sono state ancora depositate le risultanze dell’esame autoptico. Ovviamente stiamo attentamente valutando la situazione sotto il profilo delle ulteriori iniziative da assumere perché riteniamo ingiusta la detenzione del mio assistito”. Ha concluso Abbatiello.