La vicenda che vede coinvolta una professoressa di 40 anni beneventana già agli arresti domiciliari dallo scorso mese di settembre. La donna accusata di violenza sessuale aggravata ai danni di un suo alunno di dodici anni, è stata condannata dal Tribunale di Benevento, col rito abbreviato, a tre anni e quattro mesi di reclusione.
La decisione del gup Vincenzo Landolfi è arrivata nella giornata di ieri. Le indagini erano scattate alla fine di marzo dello scorso anno, in seguito alla denuncia della preside della scuola seguita da quella dei genitori della giovane vittima.
Abusando della posizione di inferiorità dell’alunno e della sua autorità come docente, l’insegnante avrebbe indotto il dodicenne a compiere e subire atti sessuali, sia a scuola (una media della Valle Caudina ) che su whatsapp.
Durante le indagini, alcune conversazioni, foto e video sono stati ripristinati e recuperati dai consulenti informatici della Procura dopo il sequestro degli smartphone, in quanto la donna aveva intimato al ragazzo di cancellare le conversazioni. Foto e video sarebbero inequivocabili.
La professoressa in udienza avrebbe fatto delle dichiarazioni spontanee, affermando di aver sbagliato, attribuendo però la sua condotta a dei problemi di “personalità borderline” da cui è affetta, stando anche alle perizie psichiatriche.
Subito dopo la sentenza il legale della professoressa, l’avvocato Antonio Leone ha però annunciato di chiedere una istanza di scarcerazione, la donna è attualmente ai domiciliari.