La vicenda dell’anziana trovata morta in casa venerdì sera a Durazzano. Si complica la posizione del figlio Vincenzo, l’uomo di 55 anni che viveva con la madre 89enne, sarebbe accusato anche di omicidio colposo e occultamento di cadavere.
Il 55enne, la sera di venerdì avrebbe opposto resistenza ai carabinieri, al medico e alla sorella, a cui impediva di entrare in casa.
La sorella infatti avrebbe lanciato l’allarme proprio perché da qualche giorno non riusciva ad avere notizie dell’anziana madre, con cui non riusciva a parlare neanche al telefono, si scoprirà poi che in realtà era deceduta 48 ore prima del ritrovamento.
Una volta sul posto, i carabinieri hanno tentato un primo approccio con l’uomo per farsi aprire ed entrare per un controllo, ma il 55enne avrebbe reagito intimando i militari di non entrare avvalendosi di un coltello dalla lama di 24 cm.
L’uomo una volta fermato è stato condotto in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Ascoltato lunedì mattina dal gip Loredana Camerlengo,e assistito dall’avvocato Roberto Abbatiello avrebbe affermato di non essersi accorto del decesso della madre, inoltre le sue condizioni psichiche sono apparse da subito molto precarie tanto che il suo legale avrebbe disposto una visita accurata per ottenere una differente misura cautelare.
Ma al momento i capi d’accusa che vanno ad aggiungersi a quello iniziale, complicano la sua posizione. All’uomo sarebbero contestati dei comportamenti di imprudenza e irresponsabilità, che avrebbero in qualche modo portato alla morte dell’anziana madre. Nella giornata di domani intanto è attesa l’autopsia sul corpo della 89enne, i cui risultati potrebbero fornire nuovi elementi utili alle indagini.
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