Lacrime e dolore alla struttura di Contrada Amoretta dove dal primo gennaio si registra un continuo via vai di persone, parenti, familiari e amici, che non hanno mai lasciato soli i genitori del 20enne di Mercogliano. Il ragazzo dopo aver lottato per 11 giorni non ce l’ha fatta e così alle voci susseguitisi su un suo aggravamento già da inizio settimana, in tarda mattinata la conferma dell’avvio del periodo di osservazione previsto in casi del genere considerati irreversibili. Fatali le ferite alla carotide e al torace con interessamento di un polmone. Disperati i genitori, i parenti e gli amici che da Capodanno hanno praticamente “occupato” la città ospedaliera.
Roberto alle 7 di mattina del primo gennaio è rimasto vittima di un accoltellamento che ha fatto seguito ad una precedente rissa. Il fatto di sangue si è consumato davanti al bar Verdarina di Torrette di Mercogliano per futili motivi. A colpirlo, reo confesso davanti al giudice per le indagini preliminari il 30enne Nico Iannuzzi, mentre l’altro indagato per il reato di tentato omicidio è Luca Sciarrillo. Adesso, chiaramente, il capo d’imputazione dovrà essere riformulato in omicidio colposo. Sarà il pm Vincenzo Toscano a definire il nuovo capo di imputazione sul quale dovrà poi pronunciarsi il gip, Paolo Cassano.
Resta da chiarire la posizione di un terzo indagato che sarebbe stato presente alla rissa. La sera del primo dell’anno, nel corso di una perquisizione domiciliare, fu trovato in possesso di sostanze stupefacenti e posto agli arresti domiciliari. Contestualmente gli inquirenti lo iscrissero, a piede libero, nel registro degli indagati con l’accusa di concorso in tentato omicidio.
Il sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, che tutti i giorni ha fatto sentire la sua vicinanza alla famiglia Bembo, ha lanciato un appello agli amici di Roberto con un post su facebook. “Il dolore esige rispetto. È troppo delicato questo momento e la famiglia di Roberto ha bisogno di stringersi in intimo silenzio”
Chiedo agli amici di Roberto e a tutte le numerose persone che, in questi giorni, non hanno fatto mai mancare il loro sostegno di lasciare l’ospedale in segno di rispetto per questa famiglia distrutta dal dolore e per tutti gli altri ricoverati dell’ospedale. Ho pensato di mettere a disposizione il centro sociale P. Campanello a Torrette per permettere a tutti gli amici di Roberto di riunirsi e restare insieme. Lui sarebbe contento di sapervi insieme oggi pomeriggio. Sono certo che troverete conforto al dolore nella condivisione e nello stare uniti in un unico abbraccio perchè quello che conta è l’Amore che vi unisce e vi unirà per sempre a Robertino”