Dopo le voci susseguitesi nei giorni scorsi su un aggravamento delle condizioni di Roberto Bembo, arriva dallo stesso ospedale Moscati di Avellino la notizia di avvio della procedura tecnica di routine tesa ad accertare la morte cerebrale del 20enne di Mercogliano. Il ragazzo è ricoverato in terapia intensiva dal primo gennaio dopo essere stato attinto da tre coltellate davanti al bar Verdarina di via Nazionale Torrette, in seguito ad una rissa scoppiata per futili motivi. A colpirlo, reo confesso davanti al giudice per le indagini preliminari il 30enne Nico Iannuzzi, mentre l’altro indagato per il reato di tentato omicidio è Luca Sciarrillo. Giorno dopo giorno il quadro clinico del giovane, che in un primo momento sembrava aver retto alla ferita alla carotide e a quella al torace che aveva compromesso in parte anche un polmone, è peggiorato sempre più. E così alle 12.30 di questa mattina, di fronte a condizioni giudicate irreversibili nella loro gravità, si è riunito, nell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’azienda Moscati, il Collegio medico per avviare il periodo di osservazione di 6 ore necessario ad accertare la morte cerebrale del 20enne. Una prassi durante la quale i medici continueranno a tenere sotto osservazione il giovane. Disperati i genitori, i parenti e gli amici che da capodanno hanno invaso la città ospedaliera. Si prega a Mercogliano e non solo. Ormai solo un miracolo potrebbe salvare Roberto.
