Cominciano a venire a galla nuovi elementi sull’accoltellamento di Capodanno a Torrette di Mercogliano ai danni di Roberto Bembo, il 21enne la cui vita, dopo due interventi chirurgici, è ancora appesa a un filo, sebbene dai medici dell’ospedale Moscati trapelano segnali di ottimismo. Prima del ferimento con l’arma da taglio, infatti, tra il gruppo del ragazzo di Mercogliano e quello nel quale c’erano anche i tre indagati, Daniele e Luca Sciarrillo e Nico Iannuzzi, ci sarebbe stata una precedente lite nei pressi di un altro locale e poi la resa dei conti nei pressi del parcheggio adiacente al Bar Verdarina. Gli agenti della Squadra Mobile, guidati dal vicequestore Gianluca Aurilia, stanno ascoltando numerosi giovani ritenuti informati dei fatti in quanto presenti al momento dell’aggressione. In esame anche le telecamere dei sistemi di videosorveglianza del Comune e degli esercizi commerciali della zona. Intanto, stamane al Tribunale di Avellino, davanti al gip si è svolto l’interrogatorio del 30enne Daniele Sciarrillo che è accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio e ha a suo carico una denuncia a piede libero per aver preso parte al tentato omicidio di Bembo, secondo reato contestato ma con accuse più gravi al fratello e al suo amico, entrambi 23enni. Sciarrillo ha cercato di chiarire la sua posizione rispetto alla droga ma non ha fornito particolari sul fatto di sangue. Convalidato l’arresto, il 30enne resta ai domiciliari. Tra domani e giovedì, invece, toccherà agli altri due, ristretti in carcere, rispondere alle domande del giudice. Intanto il quadro clinico del 21enne, sottoposto a terapia intensiva nel Reparto di Rianimazione, resta stazionario.